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Farmily, il nuovo distillato made in Italy

Farmily è un distillato di cereali arricchito da pino mugo, angelica, origano, maggiorana, rosmarino e vaniglia; almeno per quanto riguarda il raccolto 2016, perché l’intenzione è quella di cambiare ogni anno spezie, fiori, cortecce.

Scritto da Simone Muzza il 17 giugno 2016
Aggiornato il 28 marzo 2018

Questa volta non è un locale l’ultima novità firmata Mag Cafè, 1930 e #BackDoor43: Flavio Angiolillo e Marco Russo hanno preferito lanciare un nuovo distillato.
Non è un gin, sebbene sia ricco di botanical. Ma non è neanche un tequila né tantomeno un rum.
L’etichetta sul retro della bottiglia riporta la scritta vodka – anche se il termine giusto è botanical spirit o compound di distillati ci dice Flavio – perché in fondo è un distillato di cereali, seppur arricchito da pino mugo, angelica, origano, maggiorana, rosmarino e vaniglia; almeno per quanto riguarda il raccolto 2016, perché l’intenzione è quella di cambiare ogni anno spezie, fiori e cortecce. E non solo: al posto dei cereali l’anno prossimo potrebbe essere distillato agave, uva o patate, chi può dirlo? Flavio di certo, ma sta sul vago.

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Il nuovo distillato si chiama Farmily (farm + family), ha una gradazione alcolica di 43% vol ed è prodotto per il Mag dall’Antica Distilleria Quaglia di Castelnuovo Don Bosco, in provincia di Asti, azienda che dalla fine dell’Ottocento dispensa ottime grappe, liquori e vermut.
Noi l’abbiamo assaggiato un martedì a pranzo seduti ai tavolini del Mag: prima liscio – risulta bello secco ma allo stesso tempo morbido grazie ai botanical – e poi in miscelazione, in un twist del daiquiri in grado di esaltarne i profumi. Ma le possibilità sono infinite, basta chiedere al vostro barman di fiducia, non solo nei locali di Flavio e Marco, a Milano come in tutta Italia (è distribuito da Ghilardi Selezioni). Il primo raccolto ha dato alla luce 2150 bottiglie, ma ne restano solo 2149 da quel pomeriggio, perché #iononbevomolto (e Flavio di meno).