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Finalmente TERRAFORMA

Unico dogma: ballare!

Scritto da Jacopo Panfili il 14 marzo 2022

Terraforma 2019 - foto di Francesco Margaroli

Era il 2014 quando la prima edizione del Terraforma creava uno spartiacque, un primo e un dopo all’interno del panorama dei festival italiani e non solo. Creare un piccolo ecosistema sonoro con un triangolo magnetico come palco, simbolo di un perfetto equilibrio tra musica e persone, un assorbimento di energia in un posto idilliaco ed insolito, senza uscire troppo dai confini cittadini, ma allo stesso tempo in un altrove sospeso tra passato e futuro: Villa Arconati, era, fino ad allora, qualcosa di raro, forse impensabile. Negli anni l’evento è diventato qualcosa di più: un appuntamento, un laboratorio di costruzione di linguaggi ed ambienti fino ad uscire dai confini della villa e diventare un punto di riferimento per la scena culturale con progetti sparsi in tutta Italia. Insomma il Covid ha fermato il festival, ma non ha fermato la terraformazione,  anche se il Terraforma resta uno degli eventi più attesi dal 2019. Quando Threes Production, in collaborazione con la Fondazione Augusto Rancilio, ha annunciato i primi nomi in cartellone per il 2022, abbiamo tutti tirato un sospiro di sollievo. E quindi eccolo: dall’1 al 3 luglio, nei giardini di Villa Arconati.

Ci saranno gli inglesi Autechre, paladini di casa Warp, padri dell’algoritmo come espressione sonora decostruita e ricomposta. Crystalmess, dj ivoriana rappresentante  delle mille sfumature elettroniche nate dalla contaminazione della diaspora africana nel mondo. Dj Marcelle seleziona dischi di tutti i tipi, i suoi set sono imprevedibili, il divertimento è una costante. Dj Nigga Fox rappresenta il suono di Lisbona e di Prìncipe Discos, storica label underground: un infuso di afro-house, batida e kuduro. Con Lafawandah ci spostiamo in un mondo sussurrato, vocalizzato, espresso dall’incontro tra medio-oriente, Messico, New York e Londra. Mc Yallah, rapper keniota dall’Uganda di casa Nyege Nyege, accompagnata da Debmaster ai controlli. I Moin portano sul palco batteria e chitarra elettrica per uno dei dischi più interessanti del 2021, “Moot”, un insieme di sonorità post-punk, alt-rock e doom metal. NR/MA sono l’italiano Nicola Ratti e il giapponese MA e l’incontro che nasce tra l’elettronica modulare del primo e le parole del secondo. Teto Preto è performance pura, il collettivo LGBTQ+ da San Paolo unisce musica, danza, teatro, moda in un’espressione di massima inclusività. Voices From The Lake (duo formato da Neel e Donato Dozzy) ritornano dal vivo per celebrare il decennale del loro unico, storico, leggendario, omonimo album di atmosfere techno, elettronica, dub. E poi i dj resident Paquita Gordon e Donato Dozzy, punti fermi e pietre miliari senza i quali Terraforma non sarebbe lo stesso. Anche quest’anno il festival, nella sua apparente semplicità del claim “FOR ONCE, WE JUST DANCE”, non smette di innovare e terraformarci.

Perchè in questi anni in cui abbiamo spesso sentito dire che tutto andava cambiato, che niente sarebbe stato più come prima, Terraforma ritorna alle origini, alla radice del termine festival che è fest. La festa dove andare a ballare è un atto radicale, un antidoto e un’antitesi ai tempi difficili che stiamo affrontando. Per una volta, balliamo e basta.