Chiaro, scuro. Scuro, chiaro. I contrasti creano profondità, creano spazio per le percezioni visive e uditive. La modularità delle forme, la tonalità dei colori, l’equilibrio delle proporzioni. Avvolti dall’Acusmonium dell’Auditorium San Fedele riuscirete a cogliere almeno per un istante tutte le variazioni dell’immagine sonora. È qui che la programmazione di INNER_SPACES prosegue l’esplorazione sinestetica dello spettro acustico e ottico attraverso la ricerca di artisti multidisciplinari. Dal 16 settembre al 2 dicembre, maestri riconosciuti e talenti ascendenti eseguiranno opere inedite o di recente pubblicazione evocando la tensione drammatica del contrasto, sospesa tra estremi opposti eppure complementari. Se siete appena rientrati in città e state già pianificando nuovi modi per fuggire, fermatevi e leggete la line-up.
La prima data della rassegna è iniziatica. La delicatezza dei sequenziamenti di Nadia Struiwigh anticipa i veloci passaggi aritmici di Huerco S., uno tra i tanti progetti di Brian Leeds. Entrambi costruiscono infrastrutture soniche tanto elaborate quanto effimere, combinando la complessità della produzione con un approccio fluido e intuitivo.
L’appuntamento successivo, in collaborazione con il Forum Austriaco della Cultura, propone un’esibizione speciale. Commissionata da San Fedele Musica, “Laus Angelorum” di Christian Fennesz è imprevedibile, forse imprevista, come i glitch che si rovesciano nelle sue composizioni generando un suono elettronico vorticoso.
A ottobre, Wata Igarashi ci invita a una danza interiore da ritmi ipnotici e intensità instabili. Le sue performance si inoltrano verso le dimensioni più euforiche dell’elettronica mantenendo un’energia misurata e controllata. É nella stessa sera che, in “A Thread, Silvered and Trembling“, Drew McDowall fonde elementi sintetici e orchestrali, creando un tappeto elettroacustico di archi, tremolii e voci disincarnate. Le tracce dell’ex membro dei Psychic TV e dei Coil tendono con antica solennità a crescendo eleganti e inquietanti.
Il Requiem di Gabriel Fauré reinterpretato dal compositore Pasquale Corrado provoca uno scontro dirompente tra passato e futuro. L’esibizione monumentale in prima assoluta sarà seguita da Shackleton e Takumi Motokawa con “The Purge of Tomorrow“, in un set intriso di percussioni tribali e toni futuristici. Un oscuro rituale sonoro che amalgama tradizione e rinnovamento.
In collaborazione con Linecheck, il 19 novembre la gamma di frequenze si comprime per favorire un ascolto più minimale e contemplativo. Con la diffusione acusmatica di “Triptych II“, la pioniera della musica elettronica Éliane Radigue estenderà il dominio dell’interpretazione strumentale. Attraverso complesse tecniche di rallentamento, alterazione, sovrapposizione e montaggio le sue indagini microtonali e subarmoniche inducono un’esperienza meditativa profonda. La stessa sera, Lorenzo Senni presenterà in esclusiva “Canone Infinito Extended“, realizzato per essere propagato precisamente dall’impianto dell’Auditorium.
A chiudere la programmazione sarà la voce eterea di Lisa Morgenstern, che compone su un synth analogico brani intensamente atmosferici ricombinando elementi classici e elettronici. “Black” di Kevin Richard Martin completa l’esperienza fluttuando in un vuoto riempito solo da torsioni sonore sfocate e impressionistiche quanto ripetitive e inquietanti.
Siamo quasi contenti di essere tornati a Milano. Ok, non esageriamo. Intanto, noi prendiamo i biglietti. Almeno siamo sicuri che la fine dell’estate sarà un po’ più dolce, un po’ meno amara.