Il 27 dicembre 2021, con il supporto di Tper e Associazione dei Famigliari delle vittime della strage del 2 agosto 1980, l’associazione Serendippo decise di rendere omaggio e rispettoso ricordo ai volti delle persone uccise nel più tragico evento della storia recente della città utilizzando le pensiline retro taxi di Piazza Medaglie d’Oro.
Negli ultimi giorni, una denuncia social da parte della professoressa Cinzia Venturoli sull’imbrattamento di quei pannelli ha scosso l’opinione pubblica, la stampa, la politica creando una vera e propria fake news.
La denuncia della storica è arrivata, infatti, a un anno di distanza dalla comparsa delle scritte e già nell’anno precedente altre e diverse scritte erano comparse senza destare stupore. Frasi senza senso ad opera di alcuni ragazzi molto probabilmente ignari di cosa rappresentassero quelle immagini. Frasi poi rimosse da Serendippo, che ha sempre curato il progetto a proprie spese, senza alcun sostegno dell’Amministrazione e della politica, e in silenzio per porre l’attenzione sulla strage e non sui fautori dell’intervento.
È così grave un atto inconsapevole oppure è più grave che la politica e la stampa si siano accorte di un segno di memoria solo quando c’è stata l’occasione di poter gridare al profanatore puntando il dito contro qualcuno e scatenando anche reazioni di violenza verbale gratuita? Il senso che abbiamo della memoria non dovrebbe essere il rispetto per la vita stessa? Fino a che la memoria resterà un monumento e non si calerà nel quotidiano si costruiranno solo retoriche e offese alla storia stessa.
Curioso, inoltre, che nello stesso anno del quarantesimo anniversario, nell’ambito dello stesso progetto di Serendippo che prevedeva la realizzazione in ognuna delle 9 province dell’Emilia Romagna di un murale che avesse come tema la memoria storica della strage, proprio Bologna sia stata l’unica città, insieme a Piacenza, a non concedere un muro pubblico, spostando l’intervento artistico in un luogo a gestione privata come DumBO.
Come accade ogni anno alla fine di gennaio, Serendippo ha sostituito anche stavolta e in autonomia tutti i pannelli adesivi “profanati”.
Alla politica che ha opportunisticamente avuto a cuore solo oggi quei manifesti, chiediamo piuttosto più attenzione per chi in quella stessa stazione oggi è costretto a dormire e chiedere l’elemosina. Rispettare la storia e la memoria vuol dire anche occuparsi della vita delle persone nel quotidiano.