Diciamo la verità: non vedevo l’ora di condividere ancora le mie serate in “mutande e birra famigliare ghiacciata” (semi cit.) con altrettanti tossicoINdipendenti (cit. Alberto Biggiogero) delle serie.
E così, in attesa della seconda edizione di FeST | FESTIVAL DELLE SERIE TV (dal 20 al 22 settembre in Triennale), mi viene incontro Netflix per un’altra iniziativa in città, questa volta a Milano (noi di ZERO avevamo avuto modo di collaborare a quella a Bologna per Triple Frontier).
Chi segue la serie spagnola, vincitrice dell’International Emmy Award come miglior serie tv drammatica nel 2018, sa che la scelta della location non è affatto casuale: infatti “La casa di carta” è incentrata su una “rapina” alla Fábrica Nacional de Moneda y Timbre, zecca nazionale di Madrid, dove i protagonisti – tutti con la maschera di Salvador Dalì – vorrebbero stampare milioni di euro; e quale luogo migliore se non l’ex cuore della finanza milanese degli anni da bere, ora sede di party spensierati – tanto i luoghi dove ce lo mettono nel culo sono più liquidi? Lo dice chiaramente Cattelan col suo dito, eh, per cui non prendetevela con me.
“Il 18 luglio la banda suonerà l’adunata, rispondete per assistere in anteprima assoluta a La casa di carta: Terza Parte.
Più diretta di una telefonata del Professore. Più rumorosa di una risata di Denver. Più sobria dei completi di Nairobi. La chiamata è fissata per le 21:30 in Piazza Affari con la proiezione delle prime due puntate della nuova stagione. E se pensate che il luogo scelto sia casuale… non c’è scelta del Professore che lasci spazio al caso.
L’anteprima è aperta a tutti fino a esaurimento posti. Ma proprio a tutti. Anche ad Arturito.
Solo che a lui non lo abbiamo detto”.
Questo il messaggio di Netflix. Ci vediamo sotto il dito. Sono quella con le mutande rosse. Famigliari.
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