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Ripiglio bucolico

Sabato 27 e domenica 28 giugno le giornate del Fai sono all'aperto: riscoprendo parchi, tenute, ville immerse nella natura

Scritto da Naadir Sanudo il 25 giugno 2020

Foto di Fabio Santagiuliana

Qual è il primo desiderio dopo un lungo isolamento domestico? Lo abbiamo fatto tutti. Buttare il naso fuori e respirare, ricongiungersi con gli elementi naturali che non fossero solo lo schermo luminoso di uno streaming o di una scrollata compulsiva di qualche social network. Le giornate del Fai, post covid edition, assecondano totalmente questa necessità collettiva. Per il prossimo weekend ci saranno 200 luoghi eccezionalmente aperti in 150 località d’Italia. Nel Nordest devastato da capannoni e dai centri commerciali, dalle villette a schiera e dalle eccentriche architetture insediate cuore pulsante della produttività industriale, si possono scoprire luoghi remoti, spesso inaccessibili, dove riconciliarsi col paesaggio. Qualsiasi cosa abbiate fatto la sera prima, nella limitata finestra di due giorni, con obbligo di prenotazione sul sito dell’associazione, potrete andare a visitare alcune testimonianze di questo patrimonio “verde” stilato per l’occasione: parchi e giardini storici monumentali, riserve naturali e orti botanici, boschi, foreste e campagne, alberi millenari e piante bizzarre, sentieri immersi nella natura e passeggiate nel verde urbano, giardini pubblici e giardini privati segreti. Just Breathe. (segue video che non c’entra nulla).

Ora che abbiamo suggerito la colonna sonora per il viaggio ecco le potenziali destinazioni. Le visite hanno un contributo minimo, da 3 o 5 euro, con prenotazione online obbligatoria su www.giornatefai.it fino a esaurimento posti ed entro venerdì 26 giugno alle ore 15. Il numero di ingressi per visita è limitato e previsto in gruppi ristretti per rispettare le normative di sicurezza.
Se siete a Venezia, il percorso suggerito è all’interno del salotto buono della città: passeggiata in Piazza San Marco, dall’imprescindibile negozio Olivetti di Carlo Scarpa, a Casa Bortoli, tra le procuratie, il campanile e la Basilica. Verso la montagna, invece, in località Quero-Vas (provincia di Belluno) è possibile inerpicarsi sul “verde eroico” del Monte Fontana Secca: l’eroismo rurale, di una malga che storicamente caricava al pascolo transumante centinaia di vacche della locale razza “burlina”, oggi quasi in via d’estinzione, nonostante l’assenza di acqua; l’eroismo bellico, perché qui nel 1917 si è consumata una delle più drammatiche battaglie della Grande Guerra.

Quero-Vas (BL), Monte Fontana Secca, Veduta da ovest_Foto Martina Vanzo_2016_©FAI – Fondo Ambiente Italiano

Rimanendo in provincia di Belluno, a Longarone, sarà possibile visitare la sequoia del Vajont e la Tenuta del Faè. Scendendo verso Conegliano c’è l’azienda agricola biodinamica San Michele, con tanto di percorso botanico. A Tombolo in provincia di Padova il Parco Palude di Onara e il suo scenario di risorgiva. Nella provincia che non esiste, cioè Rovigo, che sta al Veneto come il Molise sta all’Italia, le proposte della delegazione Fai sono per la Corte Grimani-Ricciuti, e il Cimitero Ebraico.

Sona (VR), Villa ex Giusti del Giardino a Guastalla Vecchia

Tra gli altri siti aperti per l’occasione ci sono Villa Giusti a Sona (Verona), edificata nella prima metà del XV secolo, con un percorso di visita che riguarderà la corte centrale della villa il parco e la ghiacciaia dall’esterno; Giardino Parolini a Bassano del Grappa, un orto botanico descritto come “luogo di delizia” nelle guide del secolo scorso; il Bosco privato di Villa Valmarana ai Nani a Vicenza; l’imprescindibile Villa dei Vescovi a Luvigliano di Torreglia (PD) immersa nei colli euganei.