Nell’acqua il suono si propaga più velocemente che nell’aria. Rimbalzando sulle acque di Cala Jondal a Ibiza, le dissertazioni di musica hanno viaggiato fino alle acque del Po per poi, una volta trasformate in materia, diffondersi dalle casse nelle feste di Torino. Massimo aka Max Lsp e Marco aka Drago si sono conosciuti sopra le acque di Piazza Vittorio, la grande piazza nel cuore torinese, poco più di 10 anni fa. La piazza, il punto d’arrivo che connette il centro storico con il fiume sul quale i romani fondarono l’accampamento, fino ai primi anni duemila era un deserto, polveroso; il maquillage della città l’ha trasformata in un grande agorà pedonale, per anni l’antispazio prima della groove – quella cosa che oggi con una terribile espressione è definita movida. La groove, il tran tran godereccio, erano i Murazzi: municipio della libertà dove i sudori, le illusioni, il tempo spensierato, amicizia, amore e desideri hanno costruito i castelli di sabbia di una generazione di torinesi. I Murazzi, luogo di cultura sotterranea, sono stati un grande teatro di musica: cantati da Vinicio Capossela, qui si è formata la classe elettronica di Torino. Ed è nata Savana Potente, che in questo 2016 – decennio delle Olimpiadi – celebra gli stessi 10 anni e dopo il primo party di festeggiamento le celebrazioni continuano questo sabato 20 Febbraio con Zip e Margaret Dygas. Massimo, di una generazione più grande, è stato un protagonista dell’ascesa della house music in Italia, lavorando per anni per la Latin Super Posse e viaggiando per la notte italiana degli anni 90′: la musica house, da passione a ossessione, è divenuta presto il suo mestiere. A Ibiza in un’estate dei primi anni duemila, sulle rocce di Cala Jondal, vede un ragazzo che indossa degli short della Juve. Si scambiano delle battute e Max si accorge che il ragazzo suona al Dc10, al Circo Loco, e che Sven Vath sostiene che diventerà il più bravo di tutti. Così nasce l’amicizia con Loco Dice. Drago è l’omologo di Max degli anni 2000, uno dei PR più forti in città: nonostante il suo mestiere sia la fotografia, a ogni festa fa entrare decine e decine di persone. Dal loro incontro nasce Savana Potente. Pr, promoter, direttori artistici, curatori, le etichette sono tante per provare a definire il loro mestiere, ma ciò che è chiaro è la funzione sociale che assolvono: fare divertire la gente… con la musica. In occasione dei 10 anni di Savana, li abbiamo incontrati per comprendere in quali acque viaggia la musica elettronica oggi.
Zero – Chi siete? Quando siete nati? Cosa fate? Perché siete qui?Max Lsp – Massimo, mi occupo di pubbliche relazioni da una vita, sono di Torino, classe 1973, promoter di Savana Potente.
Drago – Sono Drago. Sono nato il 21 ottobre 1983. Sono uno dei due promoter di Savana Potente. Sono qui perché Torino è la mia città
Nel lavoro è più importante divertirsi o riuscire?
Max Lsp – Riuscire a divertirti sempre.
Drago – Se non “riesci” non ti diverti.
Come vi siete incontrati?
Max Lsp – In una notte di luna piena, tra birre e canne.
Drago – Grazie a un amico, Nico Space, davanti al Lab di Piazza Vittorio a Torino.
Max come ti sei accorto che Drago avesse i numeri per diventare tuo socio?
Per me la vita é fatta di sensazioni, a volte difficili da spiegare; mi è bastato osservarlo dentro i club, i suoi occhi da vent’enne furbo, ma sincero. Mi piaceva come osservava.
Drago come ti sei accorto che avresti voluto lavorare con Max?
Dopo 5 minuti che ci siamo conosciuti abbiamo iniziato a lavorare insieme, prima per lui e poi con lui.
Avete un luogo di ispirazione dove vi incontrate e pensate le stagioni di Savana?
Max Lsp – Savana è stata concepita, nata e cresciuta tra i Murazzi e Cala Jondal a Ibiza, la terrazza sul mare dove passavo le giornate estive tra relax, bagni e con il telefono parlavo e chattavo con Drago prima e poi, tra un bagno e l’altro, quando anche lui è venuto a lavorare sull’isola durante la temporada estiva.
Drago – Sicuramente Cala Jondal a Ibiza. Anche se da qualche anno non riusciamo più ad incrociare le nostre vacanze, mi mancano molto quelle giornate passate interamente a parlare della stagione successiva, tra un bagno e uno chandy ovviamente.
Max Lsp – Quando è iniziato il nostro party, il mio obbiettivo era arrivare ai 10 anni, ho sempre pensato di poterci arrivare e non è stato difficile, il pubblico di Torino ci è sempre stato vicino e sentivo che con un po’ d’impegno, ce l’avremmo fatta. Oggi penso che questo decennale non sia un traguardo, ma uno stimolo per continuare.
Drago – Mai pensato, ma desiderato tutti i giorni. Anche oggi. Torino. che rapporto c’è tra la città e la festa?
Max Lsp – Torino – Savana è una storia d’amore senza fine difficilmente esportabile fuori da questa città. Non ci interessa la gloria, vogliamo solo far divertire e divertirci.
Drago – Torino è la città di Savana e Savana è la festa dei torinesi.
Dove vivete a Torino? Qual è la vostra zona preferita?
Max Lsp – Abito in Borgo San Paolo, mi piace il Parco del Valentino nel periodo estivo.
Drago – Vivo vicino al centro. Amo il quartire Vanchiglietta perchè é dove sono nato
Max Lsp – Nei primi 5 anni della nostra festa invitavamo esclusivamente amici dj: Lorenzo (Lsp-n.d.r.), Loco Dice, Cassy, Steve Bug, Dorian Paic, tINI erano nostri compagni di festa, conosciuti sulle spiagge e alle feste a Ibiza… più che rapporti umani è vera amicizia. A distanza di dieci anni purtroppo devo constatare che contano solo più i soldi, gli artisti dipendono dalle agenzie di management, che per me sono un po’ il “lato oscuro” notte e fino a quando ci saranno questi personaggi che col mondo dei club centrano poco o nulla, difficilmente il clubbing in Italia potrà esprimersi al meglio… Noi abbiamo un bellissimo rapporto di amicizia con Loco Dice che dura da più di 13 anni: ci ha presi per mano e ci ha aiutato a crescere, come veri amici, purtroppo questo non succede in tante realtà italiane che meriterebbero, ma sono schiave del mercato e delle agenzie.
Drago – Le relazioni umane con gli artisti non sono importanti; se ci sono, meglio. è il rispetto per il lavoro degli altri, la cosa che conta di più. E ciò che ci preoccupa di più per fare sentire a proprio agio un artista è fargli trovare lo Chalet pieno di gente, sempre. Nel 2006 la musica elettronica era un fenomeno underground, a Ibiza si respirava l’aria dell’eredità hippy degli anni ’70, oggi al Circoloco, ci sono i calciatori, mentre la techno e la house sono fenomeni di massa. Cos’è cambiato nell’ecosistema dei club? come Savana ha interpretato il cambiamento?
Max Lsp – Per me Ibiza ha rappresentato, rappresenta e rappresenterà sempre la festa… non il dj… non vado a ballare per il dj, ma in cerca di belle situazioni. Se poi c’è il dj giusto, tanto meglio. Se prima l’isola era piena di pazzi colorati che animavano la notte e il giorno ibizenco, la musica elettronica è responsabile di questo cambiamento: di pazzi non ce ne sono più, non ci son più i promoter, ormai il mercato di Ibiza è in mano ai management, stesso marketing per tutti, eventi tutti uguali, stessi dj, non ci sono più quelle figure all’ interno dei club che rappresentavano l’anima dei party ibizenchi. Oggi, i giovani si muovono per ascoltare i nomi e ballano nei capannoni. Ibiza è cambiata di conseguenza. E allo stesso modo, la scena in Europa: la gente della techno è molto piu brutta del vecchio variopinto popolo della house music. Savana per fortuna è una festa e i torinesi lo riconoscono; al di la del dj ospite chiamato a mettere musica, siamo riusciti a fare divertire il nostro pubblico.
Drago – Credo che questo sia semplicemente il risultato di tanti anni di lavoro e fatiche di persone che come noi hanno creduto in qualcosa, a tal punto da portare un movimento di nicchia a diventare un fenomeno di massa. I social media hanno comunque aiutato. 10/15 anni fa per vedere un club e per ascoltare un dj, dovevi metterti in viaggio, spesso fare km. Oggi se non conosci un dj o un produttore basta accendere il pc, se ti piace come suona la prima volta che sarà nel club più vicino andrai ad ascoltarlo. Per quanto riguarda Savana penso che non ci sia stato bisogno di interpretare questo tipo di evoluzione, ne abbiamo semplicemente fatto parte.
Nel 2006 i murazzi, nel 2016 c’è una zona che potrebbe rispecchiare la torino underground?
Max Lsp – Nessun altro posto in città è come i Murazzi
Drago – I Murazzi
Max Lsp – Ibiza: odi lo stress, ami la pace
Drago – Be se un po’ non ti stressi non senti l’esigenza di trovare la pace.
Se non foste dei promoter, che lavoro avreste fatto?
Max Lsp – Non ne ho la più pallida idea.
Drago – Avrei probabilmente continuato a fare il fotoreporter.
Dove comprate i dischi? e che musica ascoltate a casa?
Max Lsp – Ultrasuoni in via di Nanni, a casa ascolto Radio Deejay
Drago – In tutti i negozi di dischi della città. Ascolto tutto.
Collezionate qualcosa?
Max Lsp – Musica di tutti i tipi
Drago – Colleziono sneakers e da un paio di anni vinili di tutti i generi
Max Lsp – Sarchiapone, Gramsci, Daichi, Banco dei Vini, 10100, da Michele.
Drago – Al Sarchiapone e al Banco dei Vini
Dove si mangia bene a Ibiza?
Max Lsp – A Ibiza ci sono un infinità di buoni ristoranti.
Drago – In una marea di posti, ma da Casa Thai che buono…
Oltre i ristoranti, quali sono i luoghi dove vi svagate?
Max Lsp – A Torino non riesco a svagarmi nei club: mi danno poco, non cambiano mai, c’è poco da vedere, mi diverto nei bar degli amici. Mi piacciono i coktail di Paola e Carola in Drogheria, da Luca al Rat, mi piace il Cafe del progresso, la zenith room del Lab quando suona il mio amico teo lentini,
Drago – Bar e club della città. Frequento la Drogheria di Piazza Vittorio e il Rat: sono bar pieni di gente divertente. Invece per quanto riguarda i club mi piacciono molto le serate black quindi il Ki club, la domenica di Rula al Quasar e qualche concerto all’Akatasuna, direi basta.
La cosa più folle che avete visto a Savana
Max Lsp – Vedere il nostro pubblico cantare “Black Water” degli Octave one.
Drago – Il Gorillone (a Savana c’è un vero gorilla, la scimmia icona di Savana, che si aggira per lo Chalet) prendere fuoco.
Tre set di questi dieci anni che vi hanno fatto venire i brividi.
Max Lsp – Tre sono troppo pochi in 10 anni di dj set, ma gli artisti che hanno dato una marcia in più al nostro dancefloor sono stati Loco Dice, Kenny Dope, tINI, Bill Patrick, dj Qu, Benny Rodrigues e Octave one.
Drago – Marcel Dettmann al Pier quando suonò da mezzanotte alle 7 del mattino, la prima volta di Ricardo Villalobos allo Chalet e la prima volta di Benny Rodrigues.