Amari o dolci che siano, i tortelli (nel senso di ravioli, o malfatti se preferite) sono uno dei piatti per i quali commetterei una sciocchezza. Qui a Castel Goffredo li chiamano così, amari, perché sono ripieni di erba di San Pietro, oltre che di erbette, formaggio e pane grattugiato, uova, salvia cipolla, sale, noce moscata; una volta scolati vengono conditi con abbondante burro fuso, salvia croccante e Parmigiano. L’anno scorso ne sono stati mangiati 470 kg, circa 2200 piatti. Ma le “amarate” non si fermano qui: ci sono la coppa al vino rosso con polenta amara, la torta con erba amara, il gelato amaro, l’elisir verde amaro. L’unico rischio è quello di tornare a casa con l’amaro in bocca. E in gola…
gio 14.06 – dom 17.06