Ogni anno tra febbraio e marzo, avverto che il Carnevale sta arrivando quando i miei amici di Ivrea scompaiono per poi ripresentarsi, settimane dopo, ammaccati per aver partecipato alla battaglia delle arance. Il Carnevale è una cosa seria e non solo per loro. A Santhià, per esempio, da sempre si celebra il più antico del Piemonte che coinvolge nell’organizzazione almeno un terzo degli abitanti e consiste in una settimana di festeggiamenti, sfilata in maschera con i “pifferi”, banda di 80 strumenti fondata nel 1873, veglione, rogo del Babaciu e, soprattutto, il lunedì sera, la “Colossale Fagiuolata” dove trovi pane e salame, vino e fagioli per 20 mila persone, tutto amorevolmente cucinato dalle mani dei cuochi e dei “salamat”. Altro che lividi…