Cavalli imbizzarriti, testoni dell’isola di Pasqua, caffettiere, culi, elefanti, occhi, palme, vagine, vinili, unicorni, stregoni, razzi, piramidi, palle pelose, ombrelli, scale, barbe, tende e cazzi. Basta buttare un occhio veloce alla grafica di Zuma per capire che questo non è “solo” un festival, ma un vortice, un turbinio, un maelstrom in cui discendere per sbucare dall’altra parte. E no, non sono i Pirati dei Caraibi, piuttosto è Stargate, quello di Giacobbo però. Zuma è il festival che a Milano non c’era e adesso ci sarà. Il merito è di un’inedita “Alleanza Galattica”. Ci sono tutte o quasi le forze che rattoppano quotidianamente la navicella che permette anche ai milanesi di svolazzare nell’etere, questa volta unitesi per dare più propulsione, per viaggi interstellari. A Zuma ci saranno musica e pizza, campeggio e sballo, persino un parcheggio per UFO perché, si sa, le guerre stellari è sempre meglio evitarle con l’accoglienza. Sarà un lungo viaggio collettivo, di quelli che non si leggono nei libri ma nascono dalla musica. Ecco cosa promette di essere Zuma, con quel suo nome che sa di svacco sulla spiaggia, depressione e cocktail al tramonto. “17 live, 5 dj set, 2 installazioni sonore, uno spleeping concert, diversi workshop, un forno per la pizza”, il programma di Zuma sfaccetta come un dado il caleidoscopio della psichedelia e il listone dei suoi promotori: non manca quasi nessuno, solo non si vedono i due liocorni, ma arriveranno (in astronave). Sui palchi si ondeggia tra generazioni: con Futuro Antico che torna presente, Gaetano Liguori che incontra il Jooklo Duo e gli Embryo che stropicciano il concetto di spazio e tempo, e poi King Ayisoba che abbatte i muri, DSR Lines che ci proietta a un cielo da cui piombe sfavillante la punca dei Jealousy Party; e ancora: Björn Magnusson, Squadra Omega, Mike Cooper, Pandit Ritwik Sanyal, Krano, Wolfango, Trapcoustic, Mandolin Sisters, Rainbow Island, Cacao e Halfalib. Ci sono più “uppers” e “downers” che a casa Elkann, più colore che a casa Dalì, più psichedelia che al Parco Lambro. D’altronde Zuma è un festival che non c’era perché non è un festival, bensì un’alleanza galattica. Terrestri, fatevene una ragione, vengono in pace.
Max Power
Per arrivare preparati al viaggio nel tempo e nello spazio di ZUMA, abbiamo chiesto all’Alleanza Galattica di scegliere dieci ascolti per raccontarci la line up e immaginare l’atmosfera che si respirerà durante la tre giorni in cascina (manca solo il profumo di pizza appena sfornata e siamo già là).
Le strabilianti cartoline “Saluti da ZUMA” sono state realizzate da Luca Tanzini.
FUTURO ANTICO
Un gruppo leggendario che si è rimesso insieme per Zuma dopo 35 anni. Walter Maioli (fondatore degli Aktuala), Gabin Dabirè e Riccardo Sinigaglia nel 1980 sono andati alla ricerca di suoni archetipi cercando di fondere strumenti antichi e moderni. Che in due parole fa Futuro Antico. Uno dei loro dischi ha un titolo che sintetizza perfettamente questa ricerca sonora e di vita: Dai primitivi all’elettronica. Una musica senza epoca e luogo. «La musica non è un linguaggio universale, i suoni archetipi sì» hanno scritto anni fa. «Ed è qui che ci siamo accorti che, la vera musica elettronica, ricercava i suoni cosmici delle origini». Re Nudo nel 1980 scriveva: «La trama di questa musica si snoda in una strana dimensione senza spazio né tempo, richiama strati di coscienza non ordinari, curva il tempo fino a far sovrapporre avveniristiche atmosfere elettroniche con i primi suoni dell’uomo primitivo». Il viaggio di Maioli (che a Zuma terrà anche un workshop sugli strumenti antichi e in particolare dell’antica Roma), Sinigaglia e Dabirè non è ancora finito.
JOOKLO DUO & GAETANO LIGUORI
Siamo molto orgogliosi di questo incontro. Gaetano Liguori è stato uno dei pionieri del free jazz italiano, ha girato il mondo con la sua musica e quando gli abbiamo proposto la joint venture con i Jooklo si è intusiasmato subito. I Jooklo Duo sono l’ultima generazione free jazz della penisola, anche se definirli free jazz è alquanto limitato. A Zuma suoneranno per la prima volta insieme, Gaetano al pianoforte, i Jooklo con batteria e fiati. Abbiamo estrapolato questi cinque minuti dalla session fatta alcune settimane fa qui a Milano da Guscio Sound. Free mind jazz explosion!
BJÖRN MAGNUSSON
La sorpresa dell’acid rock 2017. Björn Magnusson sa scrivere canzoni psichedeliche, sa far sferragliare le chitarre e riempire la stanza di fumo. Tra i Royal Trux e i Velvet Underground, il suo disco è proprio un gioiellino. A Zuma suonerà con la band e noi ci sentiamo già catapultati nel 1967.
RAINBOW ISLAND
Cavalieri psiconauti, traghettatori dell’inconscio, esploratori interdimensionali. Torna con loro l’idea magica di un futuro antico, primordio contemporaneo. Il video di Jiāng lo racconta molto bene, i Rainbow Island sono dei visionari perfetti per lo spirito di Zuma. Uno dei viaggi migliori vi possa capitare di fare.
MANDOLIN SISTERS
Una roba così non l’avete ma sentita. Due sorelle dall’India, una cascata di assoli di mandolino elettrico, un mantra che vi porta via. Hanno fatto oltre 2.500 concerti tra India e Asia e ora arrivano in Europa. Quando abbiamo visto i loro video abbiamo pensato fossero perfette per Zuma, la cascina, il sole, il prato, i volumi a cannone. Le due sorelle stanno ampliando la tradizione classica, folk indiana, della musica carnatica del sud est asiatico. Che dire, Pump up the mandolin!
HALFALIB
Psichedelia pop che ondeggia tra Sixties e Anni Zero, un disco che suona personale, ricercato, contemporaneo. Halfalib vengono da Milano, sono la band anagraficamente più giovane di Zuma, hanno un suono liquido e canzoni che si stampano in testa e non se ne vanno più. Pochi mesi fa hanno esordito al festival SXSW di Austin e presentano a ZUMA il loro primo disco, Malamocco.
ISAMIT MORALES
Isamit Morales è un’artista visuale nomade. Nata in Venezuela, ha vissuto in Cile, Spagna e Italia. Il suo dj set si chiama CENTRIFUGADA, suoni post globali dalle periferie di Caracas, Santiago, Barcellona. Identità liquide, meticce, ibride. Movimento, trance, rivoluzione.
SQUADRA OMEGA
Cavalieri della psichedelia occulta, 100% alleanza galattica, i componenti della Squadra Omega sono profondi conoscitori del cielo e dello spazio e sapienti sperimentatori della fusione tra jazz interstellare, kraut e avant rock. A Zuma presentano il nuovo disco, Materia Oscura, che uscirà nei giorni del festival per Grandangolo, serie di Soave Records in collaborazione con Cinedelic Records. Energia cosmica spinta a livelli altissimi.
KING AYISOBA
Dal Ghana, porta in giro per il mondo il suono del Kologo – strumento a due corde in nylon (del filo da pesca) costituito da un corpo ricavato da mezza zucca ricoperta da pelle di capra e da un manico a cui spesso vengono inchiodati pezzi di ferraglia. Nella sua musica ci sono sonorità tradizionali ghanesi shackerate per bene. King Ayisoba tira giù i muri e fa muovere le teste. Qui flirta con un certo Lee “Scratch” Perry.
https://www.youtube.com/watch?v=hIA–rnWpJ4
JEALOUSY PARTY
Scompongono e frullano tutto, ribaltano il free jazz, il funk, l’avant rock. I Jealousy Party, aka Mat Pogo e Roberta WJM Andreucci, sono sopravvissuti agli anni ’90, pionieri di quella scena off che ha contaminato un po’ tutto l’underground italiano. Sono il motore di Burp Enterprise, altra delizia sopravvissuta a quegli anni. Pronti a farvi frullare?
Scritto da Chiara Colli