Dopo l’incontro alla 14. biennale di architettura per la presentazione di Notte Italiana al prossimo Zero Design Festival 4, il cui tema è design dell’intrattenimento, torniamo a parlare di architettura radicale e discoteche. Per arrivare preparati al talk sul Radical Clubbing di domenica 20 marzo al Plastic vi presentiamo l’arch. radicale Carlo Caldini del Gruppo 9999: gran viaggiatore, studioso e progettista dello storico locale Space Electronic di Firenze nonché attuale proprietario e gestore della stessa discoteca che oggi si chiama solamente Space.
Carlo Caldini frequenta la Facoltà di Architettura di Firenze e mosso da un’instancabile curiosità studia molto, vince diverse borse di studio e viaggia parecchio.
Importantissimo fu il viaggio in India dal 13 Agosto al 23 dicembre 1964, insieme a Mario Preti e Walter Natali, compagni di corso del terzo anno. Partirono a bordo di un furgone Volkswagen, appositamente attrezzato e attraversarono Jugoslavia, Grecia, Turchia, Iran, Pakistan, India, Nepal, Afganistan, Iraq, Syria. Lo scopo era quello di studiare la città di Chandigarh in India progettata da Le Corbusier ed altri centri moderni e storici dei vari paesi attraversati.
Poi grazie ai finanziamenti del CNR, del Ministero degli Affari Esteri, del Ministero della Pubblica Istruzione e al contributo di una borsa di studio Fullbright concessa dal Governo degli Stati Uniti, nel 1967, partecipa a un viaggio e programma di ricerca negli Stati Uniti d’America e Canada con lo scopo di studiare le strutture architettoniche dei centri universitari più moderni. L’organizzazione era curata dal Coucil on Leaders and Specialist, Bureau of Educational and Cultural Affair e da l’American Commission for Cuiltural Exchange with Italy. Carlo Caldini così ha visitato più di 40 centri universitari, di cui ha incontrato i progettisti, gli specialisti e ha assistito a numerose conferenze. In questo viaggio rimane folgorato dalla discoteca di New York, Electric Circus, che sarà poi la base dello Space Electronic.
Sempre nel 1967 insieme a Giorgio Birelli, Fabrizio Fiumi e Paolo Galli forma il Gruppo 9999.
Nell’estate del 1968 il gruppo inaugura il proprio studio in campagna alla periferia sud di Firenze vicino a Porta Romana. Collocato al piano terreno di una villa-fattoria in cima alla collina di Marignolle.
Da una parte gli olivi, le vigne, la natura con i suoi armoniosi suoni confusi con le voci dei contadini intenti al lavoro dei campi e dall’altra la musica, il teatro, gli esperimenti, i media e la tecnologia.
RILASSATEVI. Immensi cicli energetici sostengono la nostra vita in una sottilissima pellicola della terra. La nostra esperienza dipende solo dalle forme di vita, dai fenomeni conosciuti e sconosciuti che si manifestano con l’armonia e l’eleganza della natura. L’uomo e il suo ambiente sono al centro della ricerca del Gruppo 9999 che nei suoi progetti esprime l’ipotesi fondamentale di un equilibrio tra progresso scientifico e natura. Questo avviene grazie a una tecnologia altamente sofisticata, purificata da rifiuti e inquinamenti, che opera esclusivamente a servizio e protezione dell’uomo e del suo ambiente.
Non è un caso quindi che l’opera più riconscibile del Gruppo 9999 è il Vegetable Garden House esposto anche al MoMA di New York per la mostra “The New Domestic Landscape”.
Nell’inedito contributo audio-video che segue, presentato in Biennale il 30 agosto 2014, Carlo Caldini racconterà come tutte queste esperienze, l’università, i viaggi, l’Electric Circus, la natura, la tecnologia hanno influito nella progettazione dello Space Electronic realizzato nel 1969.