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Aya Yamamoto

«Voglio ricreare il Giappone di quando torno a casa di nonna a Yokohama, tolgo le scarpe all’ingresso, entro nella loro sala da pranzo e mi sento subito a casa»

Scritto da Martina Di Iorio il 18 settembre 2017
Aggiornato il 19 settembre 2017

Gastronomia Yamamoto è un piccolo locale con cucina tradizionale giapponese appena aperto a Milano. Aya Yamamoto, insieme alla mamma Shih Chy, dopo anni nel marketing a Londra decide di tornare a Milano e aprire un posto dove riproporre i sapori autentici di casa sua a Yokohama. Niente sushi, solo piatti casalinghi come il katsu sando o il nikujaga. Se non ne avete mai sentito parlare fermatevi qui, abbiamo fatto due chiacchiere con Aya che ci spiega come è nata questa idea.

Chi c’è dietro Gastronomia Yamamoto?
Siamo mamma e figlia: io, Aya Yamamoto, e mia madre Shih Chy Yamamoto. In cucina abbiamo Chef Masumoto (ex Osaka), Chef Himeno (ex Sushi B), Takara Sato e Marino junior, un ragazzo giovanissimo che sta imparando super velocemente ed è il nostro rising star! Insomma, una piccola famiglia con un sogno grandissimo.

Cosa facevi prima di iniziare questo progetto? Da quanto tempo sei in Italia?
Sono stata a Londra per 11 anni prima di ritornare a Milano. Ho fatto l’università lì e poi ho cominciato a lavorare nel mondo del marketing per 7 anni. Da poco più di un anno sono rientrata per concentrarmi su questo progetto. Mamma Yamamoto invece è cresciuta in Giappone, poi ha conosciuto papà e a causa del suo lavoro per una ditta giapponese tutta la famiglia si è trasferita a Milano 26 anni fa.

Come vi è venuta l’idea di iniziare questo progetto gastronomico?
Sono cresciuta guardando i nonni cucinare e sopratutto la mamma che ha avuto due locali di cucina giapponese qui prima di aprire questa nuova gastronomia. Abbiamo fatto un pò di ricerca di mercato e ci siamo accorti che c’erano un sacco di locali giapponesi a Milano, ma niente che fosse dedicato all’asporto (in crescita a Milano del 135%) e sopratutto con una mission così forte ovvero far conoscere la cucina giapponese casalinga.

yamamoto-gastronomia

Qual è il Giappone di gastronomia Yamamoto?
Un giappone semplice, sincero e caldo. Voglio ricreare il Giappone di quando torno a casa di nonna a Yokohama, tolgo le scarpe all’ingresso, entro nella loro sala da pranzo e mi sento subito a casa. Mi immagino l’odore del nikujaga (stufato di patate, carote e carne), verdure stagionali cotti senza troppi condimenti, il vapore che esce dalla macchina del riso e nonno che legge il giornale nella stanza di fianco con il tatami. I ricordi da cui è nato questo progetto sono questi, come quando quando nonno era più giovane, andava a comprarci il tonno da sashimi e ce lo tagliava. Era il suo modo per accoglierci e darci il benvenuto!

Che piatti si mangiano qui? Che tipo di locale è?
Il nostro piatto forte è il katsu sando (un sandwich con cotoletta di maiale e salsa tonkatsu) e dei piatti casalinghi come il hijiki no nimono (un alga buonissima) cotta con tofu fritto e verdure. I nostri clienti portano via dal bancone gastronomia per il loro pranzo o cena, oppure si siedono nella nostra sala per gustare i nostri piatti in un ambiente semplice e luminoso.

yamamoto

Sushi e Milano. Quanto questo allontana dall’idea reale di ciò che si mangia in Giappone?
È come pensare che gli italiani mangiano la pizza tutti i giorni. I giapponesi mangiano il sushi, ma forse 1 o 2 volte al mese? È una pietanza che richiede uno skillset non indifferente!

Dove prendete le materie prime? E quali prediligete?
Per la verdura e carne usiamo le materie prime che troviamo nei dintorni di Milano, mentre le cose più specializzate le importiamo dal Giappone.

Quando non lavori dove vai a bere e mangiare a Milano?
La pizza da Leone, il ramen da Fukurou e il cinese da Maoji (e ho sentito che i cuochi vanno da Saketeca)

E a divertirti?
Tibi, Potafiori, Cascina Martesana