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Giorgio Gigli

Un album uscito per la Electric Deluxe di Speedy J, uno in rampa di lancio realizzato assieme a Violet Poison con il progetto Black Tears. A termine di un 2015 molto prolifico, abbiamo fatto due chiacchiere con Giorgio Gigli. E già che ci siete segnatevi anche le sue prossime date a Roma: 27 dicembre After Tea (Goa), a Capodanno all'Ex Dogana per The Tree of Magick, il prossimo gennaio da Städlin per Ultrasuoni Night

Scritto da Nicola Gerundino il 11 dicembre 2015
Aggiornato il 23 gennaio 2017

Se l’Euro ha messo in crisi il modello economico caro alla Prima Repubblica basato sull’inflazione che favorisce l’esportazione delle eccellenze nazionali, l’elettronica “da Trieste in giù” invece godere di ottima salute e di grande considerazione all’estero, forse oggi più che mai. Giorgio Gigli fa parte sicuramente di questa schiera. Dj, produttore, di romani natali, si appresta a salutare il 2015 con all’attivo un album per la Electric Deluxe di Speedy J e uno in combo con Violet Poison. Un’intervista per ripercorrere un anno, una carriera, una città. Due gli eventi a breve dove potrete ascoltare “con mano” quanto vi apprestate a leggere: 27 dicembre After Tea (Goa), a Capodanno per The Tree of Magick all’Ex Dogana, il prossimo gennaio Ultrasuoni Night (Städlin). E pensare che senza myspace tutto questo….

ZERO: Iniziamo dalle presentazioni
GIORGIO GIGLI: Giorgio Gigli, nato Roma, ma nel resto del mondo sono Giorgio “GHIG LI”

Ti ricordi il primo disco che hai comprato?
Nel 1986, Oxygene Jean Michel Jarre.

Ti ricordi il primo party in cui hai messo i dischi? E magari anche un disco che hai messo in quell’occasione?
Un compleanno di amici nei primi anni novanta al Coliseum, un club vicino Latina. Ricordo di aver messo C.J.Bolland- The 4th Sign e Leo Anibaldi ​– Possession/Acid Perversion

Quando hai cominciato ad avere richieste e a girare per club e festival con maggiore frequenza?
Da quando ho cominciato a produrre musica.

I tuoi primi piatti quando li hai comprati e quali sono stati? A casa adesso quali hai?
Inizialmente non avevo la possibilità di comprarne due, quindi cominciai con un Technics SL-1210 MK2 e un mixer due canali della Gemini, passò un po’ di tempo prima di potermi permettere un altro giradischi (usato). Adesso ho due Technics SL-1200 MK2 nuovissimi.

Cambi dj set a seconda del club, immaginando che tipo di suoni il suo pubblico apprezzi maggiormente?
Il genere è sempre il mio, ovvio… Poi, sì, dipende dal tipo di club. Ci sono delle situazioni dove puoi sperimentare altre dove devi contenerti.

Come prepari un dj set? Cerchi di inserire sempre dischi nuovi?
Semplicemente non preparandolo. Dischi nuovi sempre, ma anche dei “nuovi vecchi”.

Cd, MP3 o vinile?
Vinile.

Qual è il disco che stai suonando di più in questo 2015?
Ce ne sono diversi, uno di questi è Teste – The Wipe (Edit Select).

Il disco che suoni da una vita e non ti stanchi di suonare?
Non c’è.

Quello che suonerai nel 2016?
Non c’è… ancora.

Visto che siamo a fine anno proviamo a chiederti quali sono stati i tuoi album preferiti del 2015.

Rafael Anton Irisarri ‎– A Fragile Geography, uscito per Room40

Claudio Prc ‎– From The Nebular Stars To The Mosses On The Granite Rocks

Parlando invece del tuo di disco, The Right Place Where Not To Be, come lo descriveresti e cosa lo ha ispirato?
The Right Place Where Not To Be è la Terra in cui viviamo, in un futuro non definito dove ormai l’essere umano si è estinto e le uniche forme rimaste in vita sono quelle minerali e vegetali. Atmosfere plumbee in un contesto altamente indesiderabile e inquietante.

A proposito del rapporto tra Terra e musica, sappiamo che ti piace molto il mare: ci pensi mai quando scrivi una traccia? In generale, c’è un relazione tra la natura e la musica che scrivi?
No, perché quando sono felice vado al mare e quando sono triste produco musica.

Il disco è uscito per Electric Deluxe, etichetta dj Speedy J, come lo hai incontrato?
Gli mandai un messaggio su Myspace…

Farai uscire qualcosa nei prossimi mesi?
Nel 2016 ci saranno delle nuove cose, però prima, a fine anno, uscirà il nuovo album per la label Veleno Viola che ho scritto insieme a Violet Posion: Black Tears – The Long Decline.

https://soundcloud.com/violet-poison/black-tears-the-long-decline-vvlp001

Che macchine usi per comporre?
Produco da anni sempre nello stesso modo, non amo molto cambiare metodo: quando trovo il giusto equilibrio mi piace girare intorno a questo, mi fa sentire più sicuro. Come sequencer uso Logic da sempre, ho diversi strumenti analogici che alterno nelle varie produzioni, questo mi basta per essere soddisfatto della musica che produco.

Il tuo club preferito in assoluto, estero compreso?
Maassilo (Rotterdam) e Gashouder (Amsterdam).

Il Maassilo di Rotterdam.
Il Maassilo di Rotterdam.

Il tuo festival preferito in assoluto, estero compreso?
ADE, Awakenings, Atonal sono solo tre de tanti, ognuno ha qualcosa di speciale.

La città perfetta per il clubbing?
Amsterdam.

Il dj che per te è da sempre un riferimento?
Speedy J.

Il produttore?
Boards of Canada.

Parlando un po’ di Roma invece, mi piacerebbe innanzi tutto avere una tua opinione sulla scena club di questa città: pregi, difetti, cose che
detesti e cose che adori?

A me Roma piace, non detesto nulla, trovo che ci sia una scena in crescita, ormai matura. Ci sono molte alternative e di qualità.

Ultimamente sembra che “techno” sia diventata la parola d’ordine cittadina: è possibile parlare di una nuova scena qui a Roma, seppure catalizzata da alcuni nomi della “vecchia guardia” come Dozzy e Lory D, che tutto a un tratto hanno ricominciato a suonare con grande frequenza?
La musica gira e con lei gli artisti che rappresentano un genere, quindi trovo normale che un artista come Lory D, abbia ritrovato spazio per i suoi dj set: è una cosa buona per tutti, che un visionario come Lory lavori il più possibile.

Prima di suonarci come dj, ti è capitato di frequentare Roma come clubber? Che serate ti ricordi?
Certo, nei primi anni novanta andavo a “ballare”, però non ricordo un club preciso, al tempo ero più preso all’idea di andare ai rave.

Di tante feste a Roma in cui hai suonato, ne ricordi una in particolare? Magari per un aneddoto positivamente assurdo o “ai confini della realtà”?
Ho fatto talmente tanta gavetta che “ai confini della realta” ci ho vissuto per diversi anni. Magari questa domanda riproponimela quando non farò più questo lavoro.

Hai un club preferito a Roma?
Il Goa.

Dove compri dischi quando sei a Roma?
Da Ultrasuoni (quando però non c’è Marcolino).

Il tuo scorcio preferito della città?
Piazza John Fitzgerald Kennedy, con le spalle al Palazzo dei Congressi.

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Veduta dall’alto dell’Eur, con il viale che collega Piazza John Fitzgerald Kennedy e il Palazzo dei Congressi (in fonddo) al Palazzo della Civiltà Italiana.

Sappiamo che sei un abile cuoco e una buona forchetta, per cui ti chiediamo consigli su bar e ristoranti di Roma, quelli che ti piace frequentare.
Caffè Propaganda, Tram Depot, Städlin, Osteria Fernanda, Metamorfosi, da Cesare, Pizzeria Remo.

Se dovessi associare una traccia a Roma, quale sceglieresti?
Non c’è una traccia in particolare che associo a Roma, o forse sono talmente tante che dovrei fare una tracklist infinita. Cambia in base al mio stato d’animo e da tanti altri fattori. Per esempio adesso è questa: Deaf- Center – White Lake.