Inutile che cianci di "lowbrow" opposto ad "highbrow", di sonorità surf della West Coast, di skate e bmx, di miniramp, motociclette e automobili customizzate, o dell’influenza della poetica visiva di Schaaf per illustratori e tatuatori. Non ne sapevo nulla e ne so ancora poco, mentre molti di voi potrebbero scriverci una tesi di dottorato. Eppure l’anno scorso sono andato a metterci il naso, durante la prima edizione di questa kermesse fatta di mostre, feste e video. E mi sono reso conto di quanto questo mondo fosse autenticamente vivo nonostante quell’insidioso virus chiamato marketing. Né sotto né contro, la cultura street si è evoluta con le merci e con esse prova ad avere un rapporto equidistante. C'è di tutto: auto, moto, skate, bici, cappellini, quadri, oggetti e arredi. E tutto è uniforme indispensabile, dettaglio di uno stile di vita che si nutre di immagini da indossare, cavalcare, surfare, dominare e fare proprie fino a tatuarsele con esaltazione. Può non piacere, ma non scambiatelo per merchandising. Dalla fine degli anni Settanta a oggi tutto ciò si è trasformato in immaginario collettivo. Certo, alcune espressioni sono ingenue, deboli, scadute o tenere, ma questo resta un campo di battaglia della creatività applicata all’industria, un affare di design.
Kustom & Art Show
17/9/2010 - 19/9/2010, Cinema Fontana, La Fonderia Napoleonica, via Thaon De Revel
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