Sarà merito di Montreal? («La città più socialista del Canada, dove non devi fare quattro lavori per pagarti l’affitto come a New York, dove puoi permetterti di sperimentare, dove non girano grossi volumi di soldi e questa è una cosa buona per l’arte»). Sarà grazie alle frequentazioni atipiche per un gruppo „indie“? (Il giro Constellation, l’amico libanese Radwan Ghazi Moumneh dei Jerusalem in My Heart e la cricca Disappears, oggi con un componente in meno e il nuovo nome FACS, con cui condividono molte più affinità sonore di quanto sembri). Sarà perché in passato hanno assunto dosi massicce di free jazz, post punk e krautrock? (Ma se chiedi loro cosa ascoltassero durante le registrazioni del nuovo disco rispondono col presente, «Frank Ocean e Andy Stott»). Sarà anche per tutti questi motivi, ma a rendere i Suuns un gruppo speciale tra quelli „con le chitarre“ emersi negli Anni Dieci c’è sicuramente la capacità di intessere una musica fatta di contrasti. L’alchimia perfetta tra „idealismo e conflitto“, un suono scuro, minimale, ripetitivo e ossessivo, ai limiti dell’alienazione, che però ha dentro sempre qualcosa di molto umano. Il senso di smarrimento e di resistenza alle soluzioni facili, la forza di restare in equilibrio tra contemporaneità e fantasmi del passato. Il nuovo album –
stavolta autoprodotto – si chiama Felt e c’è da scommettere che più che al „feltro“ i Suuns si riferiscano all’atto di sentire, anche la propria vulnerabilità, che pervade tutto il disco – meno asfittico, più cantato dei precedenti e con qualche splendida incursione di sax. Bentornati Soons (finalmente abbiamo anche imparato a pronunciarli).
Chiara Colli
VINCI CON ZERO
Zero e il Circolo Magnolia ti mandano gratis al concerto dei Suuns. Per partecipare, basta mandare una e-mail a contest@edizionizero.com specificando la città e l’evento di riferimento nell’oggetto e il proprio nome e cognome nel corpo dell’e-mail. I due vincitori saranno estratti tra tutti coloro che avranno partecipato entro il 29 marzo e saranno gli unici a ricevere una risposta via e-mail (si ricorda che per l’ingresso è comunque necessaria la tessera Arci).
Geschrieben von Chiara Colli