Se il Mondo ha un’immagine mitica e mitizzata del Giappone lo deve ai disegni di Hiroshige e di altri illustri maestri dell’arte ukiyo-e, Hokusai su tutti. Mentre il mondo Occidentale familiarizzava con le prime fotografie, nelle lontane terre asiatiche era ancora tutto in mano a matite, stampe e pennelli e quello che Hiroshige e i suoi sodali fecero fu scattare centinaia e centinaia di istantanee di quel piccolo mondo antico che era il Giappone del periodo Edo, a cavallo tra il 1700 e il 1800. Paesaggi, animali, piante, consuetudini sociali, riti religiosi e attività del quotidiano: in ogni stampa c’è dentro tutto questo, assemblato con semplicità ed equilibrio, quasi ai limiti della fragilità (estetica e non). Tantissimi pittori europei furono completamente ribaltati da queste stampe e ne presero immediatamente spunto, così come anni prima il disegno nipponico fu stravolto dall’introduzione delle tecniche prospettiche. Questa mostra raccoglie 230 opere, con l’apice che si raggiunge nella sala dove sono custodite alcune illustrazioni che abbinano animali e piante, e nella sala con le Cento vedute famose di Edo. Ricca, completa, ben allestita: una mostra che fa bene.