Milano, 9 marzo 1908
„Nascerà qui al ristorante L’orologio, ritrovo di artisti, e sarà per sempre una squadra di grande talento. Questa notte splendida darà i colori al nostro stemma: il nero e l’azzurro sullo sfondo d’oro delle stelle. Si chiamerà Internazionale, perché noi siamo fratelli del mondo„. (Giorgio Muggiani, ideatore e principale fondatore della squadra).
Benissimo, ora rileggete ancora la frase, e poi ancora; e ricordatevi che fu scritta nel 1908: chi avrebbe mai immaginato tutto questo? La storia dell’Inter „ricca di talento“, ovvio, ma anche l’incredibile diffusione del calcio e del business collegato. E che dire dei „fratelli del mondo“? Prima delle due guerre mondiali, prima del Nazismo e Fascismo, delle migrazioni.
Non cade certo in uno dei momenti migliori questo glorioso anniversario: l’Inter viene da parecchi anni di mediocrità allarmante, un difficile doppio passaggio di consegne alla presidenza e guai di fair play finanziario dopo decenni di sciallo totale. Oggi sfida il Napoli che si gioca lo scudetto con la Juventus, non certo una partita facile anche se, vista la nota pazzia nerazzurra, forse è meglio. Dieci anni fa, per il centesimo, l’inter di Mancini era pluricampione d’Italia e, dopo solo due anni, avrebbe vinto il celebre Triplete con Mourinho.
Il Football Club Internazionale Milano in questi 110 anni di storia ha vinto 3 Coppe dei Campioni/Champions League, 3 Coppe Uefa, 3 Coppe Intercontinentali/Mondiali per Club, 18 campionati, 7 Coppe Italia, 5 Supercoppe di Lega, non è mai retrocesso in serie B e soprattutto ha fatto sognare milioni di appassionati.
Prima del fischio d’inizio si festeggiano i 110 anni con coreografie speciali, una festa per tutti dopo il galà di venerdì sera per glorie del passato e Vip vari: unica nota stonata la presenza dell’innominato, quello che abbandonò la nave nel momento del bisogno e soprattutto esultò dopo aver segnato nel derby con la maglia sbagliata. Ora fa l’interista, ma è ridicolo e i nostri fischi lo sotterreranno. Per tutti gli altri solo applausi. Amala!
Geschrieben von Simone Muzza, nerazzurro dal 1978