La tragedia ha sempre avuto un ruolo centrale nella storia del teatro e Milo Rau nei suoi ultimi lavori cerca di evocare quelle atmosfere, partendo da fatti di cronaca ancora freschi nella memoria del pubblico, così come ha fatto con il magistrale „Five Easy Pieces“, dove bambini recitano un celebre caso di pedofilia, o „Breivik’s Statement“, che dà voce al terrorista di Utoya. „The Repetition“ parla del crimine e di come si possa rappresentarlo in scena, partendo da un caso di cronaca molto popolare in Belgio: la sera del 22 aprile 2012, davanti a un locale gay di Liegi, un ragazzo, Ihsane Jarfi, parla con altri giovani in una Polo grigia, due settimane dopo viene trovato barbaramente ucciso. Lo spettacolo ricrea quell’assassinio come se fosse una prova teatrale con sei attori professionisti e non, puntando dritto alle emozioni del pubblico, interrogando e interrogandosi sulle cause che possono portare a un omicidio: premeditazione o coincidenza? Sulla colpa della società, sul ruolo degli assassini, sulla giustizia e sul senso di vendetta: può la giustizia da sola placare le paure e le violenze del nostro tempo? «Un processo assomiglia a un dramma dal momento che dal principio alla fine si occupa del protagonista, non della vittima» scriveva Hannah Arendt. E voi, in quali circostanze siete protagonisti o vittime?
Geschrieben von Andrea Di Corrado