Mentre la disco music spopolava in tutto il mondo e il boom economico continuava a occupare le menti della maggioranza della popolazione, il biologo Eugene Stoermer portava avanti la sua teoria secondo la quale l’impatto antropico sull’ambiente stava provocando la fine dell’era geologica dell’Olocene, per dare inizio all’era attuale, l’Antropocene. Tra le conseguenze più evidenti dell’azione umana sull’ecosistema oggi constatiamo l’aumento delle temperature, l’inquinamento atmosferico, delle acque e del suolo, come anche la diminuzione della biodiversità e l’innalzamento dei mari. La ricerca scientifica e artistica di Andreco indaga sul cambio di prospettiva che si è configurato nella gestione degli effetti di tale impatto. Se prima l’attenzione si concentrava su come evitare la catastrofe, ora l’impegno verte sull’elaborazione di strategie di adattamento a un contesto avverso. Tale proprietà è insita nelle piante che, incapaci di muoversi, reagiscono ai fattori sfavorevoli. Resistono per sopravvivere. Per l’artista le piante stanno agli ecosistemi come i rivoluzionari stanno alla società. Infatti, da un punto di vista concettuale e filosofico, il lavoro di Andreco compie uno spostamento della prospettiva antropocentrica in ecocentrica. Questa mostra rappresenta un atto di consapevolezza di tutto ciò: un omaggio alla resistenza e alla complessità biologica.
Geschrieben von Giulia Berardi