„Persona è una parola che esiste in italiano e inglese, con significati leggermente diversi: individuo e carattere. Questa dualità mi ha sempre interessato in termini di ciò che ho vissuto e di come mi presento”. Così Lorenzo Senni spiegava la scelta del titolo “Persona” all’uscita del suo acclamato EP su Warp a fine 2016. Ryan, o Rival Consoles, che vogliamo scommettere sia a conoscenza di (e del lavoro di) Senni, nel 2018 ha fatto una scelta identica, intitolando il suo LP allo stesso modo.
Nel caso del producer londinese, l’ispirazione è l’omonimo film in bianco e nero di Ingmar Bergman: una scarna ed essenziale riflessione sui temi dell’identità e dell’esistenza. In una densa intervista rilasciata a Pop Matters nell’aprile scorso, Ryan raccontava: „Pensavo che il titolo fosse troppe pretenzioso, ma in realtà credo che si abbia tale sensazione perché molto spesso parole come questa vengono rovinate. È una parola così semplice e potente. Ho deciso di utilizzarla per vedere come sarebbe andata“.
Pubblicato sulla deliziosa Erased Tapes di Ólafur Arnalds, l’album è, al momento uno dei migliori lavori elettronici dell’anno, e soggetto a furiosi replay sul mio telefonino. Avendo già avuto la fortuna di sentire un suo A/V set in una chiesa londinese nel 2015, non riesco a contenere l’eccitazione di scoprire il nuovo lavoro in dimensione live.
Lo stage scuro, essenziale, un filo di luce bianca e gialla a intermittenza, laptop, controller, Prophet 8, Moog Voyager, montagne di fili ed effetti sul bancone. Un’ora di elettronica intelligente e carica di emozione, tra istinto dancefloor e linee calde di synth che squarciano il silenzio. A inizio ottobre Rival Consoles si esibisce nella sua Londra in un nuovissimo locale ad Hackney, EartH, che, dalla programmazione iniziale parrebbe ambire a diventare la casa dell’elettronica colta live. Bravi i promoter del Dude a bloccarlo e proporlo al pubblico milanese. Al di la’ della qualità dell’artista, un booking non scontato.
Geschrieben von Raffaele Paria