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Fr 25.01 2019 – So 03.02 2019

Seeyousound - International Music Film Festival

Wo

Cinema Massimo
Via Verdi 15, 10124 Torino

Wann

Freitag 25 Januar 2019 – Sonntag 03 Februar 2019

Wie viel

Ingressi vari da 75 € (abbonamento) a 7 € (singola proiezione)

Kontakte

Sito web

Nell’anno del trentennale della caduta del Muro, Seeyousound Festival omaggia a suo modo lo zeitgeist teutonico costellando questa quinta edizione con proiezioni ed eventi speciali che scandagliano l’humus culturale della sempreverde Berlino.

In una città nella quale ormai fanno staffetta il blasonato Torino Film Festival e realtà in grado di alimentare un culto sempre più fedele come il ToHorror o il Fish & Chips, SYS si è costruito un pubblico di cinefili fedeli e curiosi, forte di una programmazione dal respiro sempre più internazionale, come testimonia non solo il ponte creato con la capitale tedesca in virtù della recente partnership con il Soundwatch Festival, ma anche e soprattutto grazie ad un crescente numero di prime visioni europee e mondiali.

Al crocevia tra cinema e musica, concerti e proiezioni, il copione di quest’anno vanta diverse produzioni studiate ad hoc per il festival, come l’esperienza di „musictelling sui generis“ a cura di Federico Sacchi per il progetto „Telemusik“ dedicato all’immaginario dei videoclip musicali, la sonorizzazione live di „Berlino Sinfonia di una grande città“ firmata da Sciajno/Corgiat e il concerto dedicato alle colonne sonore Anni ’50/’60 di Alessandro Grazian intitolato „Torso Virile Colossale“. Tra gli eventi più attesi spiccano anche una „reunion“ del collettivo Songs with Other Strangers (con membri di Afterhours, Scisma, dEUS e Dream Syndacate!), un live session dello storico gruppo punk torinese Franti e un atipico „dialogo in musica“ tra Cesare Basile e Hugo Race.

E le proiezioni „semplici“? C’è l’imbarazzo della scelta: il doc sugli Ex Otago con tutta la band presente in sala e quello sui local heroes torinesi Truzzi Broders, la storia del concerto degli Iron Maiden durante l’assedio di Sarajevo nel 1990 o quella della vecchietta sopravvisuta all’Olocausto finita a cantare in un gruppo metal, il biopic su Joan Jett e quello su Whitney Houston. La palma del film più atteso spetta forse a Lords of Chaos, ricostruzione – più o meno romanzata? – della controversa epopea del black metal scandinavo diretto da Jonas Arkelund.

A proposito, se non riuscite a rispettare la tabella di marcia non date fuoco all’agenda: ci si vede comunque sotto cassa all’opening party con Alex.do all’Azimut Club e al closing party con Krysko al Bunker.

IL PROGRAMMA DEI FILM

Venerdì 25 gennaio

Orario Evento
21.00 – sala 1 SYMPHONY OF NOW – Una lettera d’amore cinematografica, una prospettiva nascosta di Berlino di notte. Diversi artisti si uniscono per dichiarare il loro amore per la città e il nostro tempo, in una re-immaginazione del classico del cinema muto Berlino – Sinfonia di una grande città. Una visione di cineasti e musicisti famosi della scena musicale elettronica, come Frank Wiedemann (Ame), Modeselektor, Hans-Joachim Roedelius, Gudrun Gut, Samon Kawamura e Alex.Do.

Sabato 26 gennaio

Orario Evento
14.45 – sala 3 TED – A MOON OF MY OWN – Ted Gärdestad è un genio della musica e un ragazzo prodigio nella Svezia degli anni ’70. Circondato dalla élite musicale di quegli anni, e da suo fratello, il suo primo fan, conquista le platee e i cuori delle teenager svedesi. Un mondo di opportunità si apre davanti a lui, mentre
è messo di fronte ad alcune decisioni che possono cambiare la sua carriera e che mettono in luce la sua fragilità. Quando la sua fama si affievolisce, Ted si trova da solo ad affrontare le ombre che lo circondano e che diventano sempre più grandi. Ted sprofonda nella pazzia, lontano dalle persone che lo amano, anche se queste sono pronte a sacrificare tutto per salvarlo. Ted poteva diventare un giocatore di tennis forte come Björn Borg o popolare quanto gli ABBA, ma è stato frenato da se stesso e dalla sua psiche.
15.00 – sala 2 GURRUMUL – Cieco dalla nascita, con un incredibile talento naturale per la musica, Geoffrey Gurrumul Yunupingu, cantante e compositore, è considerato uno dei massimi artisti australiani. Il suo suono indimenticabile e profondo ha affascinato il pubblico di tutto il mondo. Nonostante ciò, Gurrumul non ha mai imparato il braille, suona la chitarra al contrario, vive immerso nella sua tribù aborigena e crea musica ispirata dalla sua comunità. Usando sequenze ipnotizzanti di concerti (tra cui un’apparizione insieme a Sting) e registrazioni di natura intima, il regista Paul Damien Williams offre un ritratto delicato e toccante di un artista complesso che ci ha lasciato presto proprio mentre il resto del mondo stava per abbracciarlo. Presentato alla Berlinale nella sezione Special nel 2018.
17.00 – sala 2 LORDS OF CHAOS – La storia del vero Black Metal norvegese e dei suoi praticanti: un gruppo di adolescenti, profanatori di chiese, assassini in cerca di fama e pubblicità. Oslo, 1987, il diciasettenne Euronymous vuole scappare dalla città norvegese da cartolina in cui vive per dar vita al vero Black Metal norvegese. Con alcuni suoi amici fanatici fonda i Mayhem di cui faranno parte Dead e Varg che hanno un ruolo da protagonisti in questa vicenda (realmente accaduta). Il resto è storia (della musica) tra un’escalation di violenza e follia che nessuno riesce a fermare e il desiderio dei protagonisti di vedere fino a che punto potessero arrivare. Uno dei film musicali più attesi del 2018, di cui si parla, mormora, spettegola da molti più anni. Desiderato, rimandato più volte e diventato un caso esce finalmente in sala.
17.30 – sala 3 ETHIOPIQUES – REVOLT OF THE SOUL – Verso la fine degli anni ‘60, nella capitale etiope Addis
Abeba, Amha Eshete, visionario proprietario di un negozio di dischi, fu la prima persona a produrre musica etiope. Nonostante fosse illegale all’epoca, questa musica intrisa di sapori funk, soul e jazz appassionava la gente ed era tollerata dall’allora monarca del paese. Nel 1975, un colpo di stato scatenò la guerra civile in tutto il paese, costringendo Eshete e molti artisti a fuggire dall’Etiopia portando con sé la loro musica. Una registrazione degli anni ‘70 di Mahmoud Ahmed arriva nelle mani di Francis Falceto un giornalista musicale francese che rimane profondamente colpito dal sound e intraprende un lungo viaggio di due decenni che lo porta in Etiopia e negli Stati Uniti nel tentativo di far rivivere la musica etiope per poterla condividere con il mondo.
20.15 – sala 3 FRENCH WAVES – Un viaggio nella storia della musica elettronica francese attraverso gli occhi dei suoi iconici protagonisti in cui vengono messe in luce le connessioni con le radici americane del movimento underground, i rave illegali e il fenomeno della French Touch, tendenza che ha svolto un ruolo chiave in ambito internazionale. Ma come vede tutto ciò la nuova generazione di musicisti francesi e qual è l’eredità raccolta nel presente? Per realizzare il documentario, Julian Starke, giovane regista e co-fondatore del collettivo Pain Surprises, ha impiegato tre anni viaggiando attraverso l’Europa e l’America incontrando i cosiddetti “alchimisti” di un suono divenuto leggendario.
22.20 – sala 3 BOMB CITY – Un gruppo di punk rockers in una cittadina conservatrice del Texas, Amarillo. Lo scontro con un gruppo di popolari giocatori di football americano genera un clima di odio e di violenza. Una storia che mette in scacco i principi della giustizia e della moralità americana. La storia dolorosa e vera di Brain Daneke, datata 1997, racconta uno spaccato della provincia americana. Una provincia che vive di perbenismo, pregiudizi e odio. Bomb City è una perla del cinema indipendente americano 2017, un film crudo e secco che fa molto male.
22.45 – sala 1 STUDIO 54 – Studio 54 è stato l’epicentro dell’edonismo degli anni ‘70, un luogo che non solo ha ridefinito il locale notturno, ma ha anche simboleggiato un’intera epoca. I suoi comproprietari, Ian Schrager e Steve Rubell, due amici di Brooklyn, sembravano venire dal nulla per presiedere improvvisamente un nuovo tipo di società newyorkese. Ora, una quarantina di anni dopo che la corda di velluto è stata lanciata attraverso la soglia sacra del club, questo documentario racconta la vera storia dietro al più grande club di tutti i tempi.

Domenica 27 gennaio

Orario Evento
15.00 – sala 3 SING YOUR SONG – Sing your song è l’ispirato documentario sulla vita del cantante, attore, attivista Harry Belafonte, raccontato con notevole senso di intimità, stile visivo e brio musicale. Dagli esordi alla fama, alle sue esperienze in tournée in un paese segregato, alla sua provocatoria incursione a Hollywood, la rivoluzionaria carriera di Belafonte incarna il movimento americano per i diritti civili e ha influenzato molte altre organizzazioni di giustizia sociale. Rostock ci rivela un tenace e partecipe attivista, che lavorava a stretto contatto con Martin Luther King Jr., di come abbia partecipato alla lotta contro l’apartheid in Sud Africa e preso provvedimenti per contrastare la violenza delle gang, le prigioni e l’incarcerazione dei ragazzi più giovani. Con indomito ottimismo ancora oggi, a 84 anni continua a chiedere: “Cosa facciamo adesso?”.
15.15 – sala 2 LE GRAND BAL – Da oltre 27 anni, ogni estate più di duemila persone di tutte le età, dai più piccoli agli ottantenni, provenienti da tutta Europa si ritrovano nelle campagna del borbonese, al centro della Francia. Si balla per sette giorni e sette notti, che piova o ci sia il sole. Si balla e si balla ancora sino a perdere la nozione del tempo, sfidando la fatica e il corpo. Si gira, si ride, si volteggia, si piange, si canta. E la vita pulsa. Laetitia Carton riesce a trasportare lo spettatore in un mondo magico e sensibile in continuo
vorticoso movimento cui è impossibile non cedere. Dal festival di Cannes un rave in salsa folk!
17.20 – sala 3 VILLAGE ROCKSTARS – In un piccolo villaggio dell’India nord orientale, Dhunu, una ragazzina di 10 anni, sogna di fondare una rock band. Il suo spirito libero, pieno di immaginazione e la sua sicurezza si scontrano contro un mondo in cui le ragazze devono per tradizione essere timide e sottomesse. Con la sua gang di ragazzi e con il supporto della sua mamma vedova, Dhunu, affronta i problemi di tutti i giorni con sfrontatezza e spera un giorno di poter suonare una vera chitarra. Scritto, diretto, montato e prodotto da Rima Das, Village Rockstars è un finto documentario, girato con i famigliari di Rima nel suo villaggio natale. Un lavoro intimo e pieno di vita in cui la musica è protagonista narrativa pur nella sua assenza.
17.40 – sala 2 HANSA STUDIOS: BY THE WALL 1976-90 David Bowie, Iggy Pop, Depeche Mode, Nick Cave, U2, Einsturzende Neubauten, Nina Hagen: al mondo esistono pochi studi di registrazione che hanno ospitato una lista di musicisti così eccezionale come gli Hansa Studios di Berlino. Qui, artisti di fama internazionale hanno prodotto hit dopo hit all’interno di un complesso di studi unico nel suo genere, che spiccava, quasi solitario, nella desolazione di Potsdamer Platz, a Ovest della città, a pochi metri dal famigerato muro di Berlino.
21.00 – sala 3 BAD REPUTATION – Il film prende il titolo dal celebre album della cantante americana Joan Jett, e ripercorre la carriera dell’icona femminile più provocatoria e discussa della scena punk rock e glam, dall’adolescenza, ai dischi con le Runaways, al progetto solista noto come Joan Jett and the Blackhearts, sino alla consacrazione al Rock and Roll Hall of Fame nel 2015. Il regista fa luce sulle sue collaborazioni con band di riot grrrl come Bikini Kill, L7 o i Gits, soffermandosi oltre che sulla musica, sul suo impegno per le lotte femministe e animaliste o i controversi tour per l’esercito statunitense. Bad Reputation è il ritratto poliedrico di un’artista che oltre a svelare il suo lato candido e umano di una donna che ha rivoluzionato il ruolo femminile in ambito pop-rock. Presentato al Sundance nel 2018.
21.20 – sala 2 SONGS WITH OTHER STRANGERS BABY – Ottobre 2010. Nove straordinari musicisti (Hugo Race, John Parish, Rodrigo D’Erasmo, Stef Kamil Carlens, Manuel Agnelli, Steve Wynn, Giorgia Poli, Cesare Basile, Marta Collica) si incontrano per qualche giorno per provare alcune canzoni da portare in concerto a Ravenna, Torino, Firenze e Roma. Qualcuno si era già incontrato in passato ma non avevano mai suonato tutti insieme prima. Non c’è un singolo frontman, e alcuni di loro si scambiano addirittura gli strumenti tra una canzone e l’altra. I concerti vanno benissimo e i nove amici promettono di rifarlo, magari per incidere un album, ma è molto difficile riportare tutti insieme nello stesso posto. Un giorno, chissà…

Lunedì 28 gennaio

Orario Evento
15.00 – sala 3 JOÃO, O MAESTRO – João Carlos Martins è un bambino che vive recluso e isolato a causa dei suoi problemi di salute, ma un giorno un pianoforte entra nella sua vita. Da quel momento e in poco tempo João diventa una delle più grandi promesse della musica classica mondiale. Ma il successo, nella carriera di João, sarà sempre legato alla sofferenza fisica e al superamento dei propri limiti. La vera storia del pianista João Carlos Martins riporta la musica classica al centro di un grande racconto cinematografico che non fa sconti alla spettacolarità.
Tra Shine (1996) e Whiplash (2014), João, o Maestro ci racconta una vicenda umana che trascina la dedizione e
la passione musicale ai suoi estremi.
17.45 – sala 3 WHERE ARE YOU, JOÃO GILBERTO? – Rio de Janeiro… il regista come un novello Sherlock Holmes segue le orme dello scrittore tedesco Marc Fischer che ha ossessivamente cercato di incontrare il leggendario fondatore della Bossa Nova, il musicista brasiliano João Gilberto, scomparso dalle scene da decenni. Fischer descrisse il suo viaggio in un libro, Hobalala, ma si suicidò una settimana prima che venisse pubblicato. Seguendo i passi e gli indizi lasciati dallo scrittore, perseguiamo João Gilberto per comprendere la storia, l’anima e l’essenza della Bossa Nova. Chi può dire se lo incontreremo o no? Un film sospeso tra noir investigativo, poesia surreale e road movie.
18.00 – sala 2 SCREAM FOR ME SARAJEVO – Nel 1994 Bruce Dickinson, frontman della storica band heavy-metal Iron Maiden, tiene un concerto a Sarajevo, capitale della Bosnia-Erzegovina. Sono gli anni del terribile e lungo assedio da cui la città esce quasi completamente distrutta. Muovendosi in una città terrorizzata da spari e bombe, spostandosi tra i check point per raggiungere la music hall dove si terrà il concerto, la band incontra gli abitanti della città, racconta la realtà che li circonda e la volontà di rischiare tutto pur di suonare per Sarajevo. Il concerto sarà “immenso, intenso e probabilmente il più grande spettacolo al mondo in quel momento
per il pubblico e anche per noi – afferma Dickinson nell’autobiografia – e poco importava se il mondo non lo sapeva. Ha cambiato per sempre il modo in cui vedo la vita, la morte e gli altri esseri umani”.
21.00 – sala 3 TAKING IACANGA – È un documentario sulla curiosa storia di un leggendario festival dedicato alla musica brasiliana negli anni ‘70 e ‘80, quando il paese era governato da un duro regime militare e i festival all’aperto erano proibiti. Superando le difficoltà politiche, il festival è stato il principale raduno del movimento hippie locale. Il film presenta esclusivi filmati d’archivio di concerti storici, immagini di backstage e interviste con artisti, produttori e con i fondatori del festival, simbol del movimento contro-culturale in Brasile. “È stata una catarsi collettiva e un bellissimo esercizio di libertà, in un momento in cui c’era un grande desiderio di partecipazione tra la gente e in cui è stato dimostrato che la causa della pace e dell’amore avrebbe davvero potuto funzionare”.
21.20 – sala 2 ROLLING STONE: STORIES FROM THE EDGE (EPISODE I) – Uno sguardo panoramico ai 50 anni della celebre rivista Rolling Stone. La serie presenta interviste e riprese di giornalisti, fotografi e artisti che hanno arricchito le sue pagine da quando è stata lanciata dall’editore Jann Wenner nel 1967. Con interviste a Cameron Crowe, Jeff Daniels, Johnny Depp, Annie Leibovitz, Jann Wenner.

Martedì 29 gennaio

Orario Evento
15.30 – sala 3 BAD REPUTATION – Il film prende il titolo dal celebre album della cantante americana Joan Jett, e ripercorre la carriera dell’icona femminile più provocatoria e discussa della scena punk rock e glam, dall’adolescenza, ai dischi con le Runaways, al progetto solista noto come Joan Jett and the Blackhearts, sino alla consacrazione al Rock and Roll Hall of Fame nel 2015. Il regista fa luce sulle sue collaborazioni con band di riot grrrl come Bikini Kill, L7 o i Gits, soffermandosi oltre che sulla musica, sul suo impegno per le lotte femministe e animaliste o i controversi tour per l’esercito statunitense. Bad Reputation è il ritratto poliedrico di un’artista che oltre a svelare il suo lato candido e umano di una donna che ha rivoluzionato il ruolo femminile in ambito pop-rock. Presentato al Sundance nel 2018.
17.30 – sala 2 GUNDERMANN – Gundermann è la storia di un autista scavatore che scrive canzoni nelle miniere della Germania Est. È un idealista e un poeta che ama e spera, spia e viene spiato, ferisce e viene ferito. Un film musicale e d’amore, ma non solo, un film anche politico e storico in cui si indagano colpa e redenzione, oppressione e scontro. Gerhard ‘Gundi’ Gundermann è una delle figure musicali più importanti della Germania Est quando il Muro sta per cadere, collaboratore della STASI, è lui stesso l’emblema di un popolo che deve fare i conti con il proprio passato e con i propri ideali più intimi per andare avanti.
17.45 – sala 3 LET FURY HAVE THE HOUR – La storia ha inizio negli anni ‘80 con l’ascesa di Reagan e Thatcher e con lo spostamento culturale verso un feroce individualismo e un consumismo sfrenato. Crescendo in un mondo apparentemente impazzito, alcuni ragazzi sentirono il bisogno di cercare qualcosa di più autentico. Fu l’inizio di un movimento ribelle, un collettivo ibrido e disordinato di skateboarder, punk rocker, rapper, poeti di strada, femministe e graffitisti, la cui reazione a questo mondo fu di girare la manopola del volume per farsi sentire. Ruvido, grezzo e impudentemente stimolante. Il film è un viaggio nel cuore della contro-cultura creativa nel 2012. In un periodo di sfide globali, grandi domande e politica dei numeri, questo film ottimista e schietto traccia la storia di artisti, scrittori, pensatori e musicisti che hanno cercato di ri-immaginare la società.
21.00 – sala 3 BOMB CITY – Un gruppo di punk rockers in una cittadina conservatrice del Texas, Amarillo. Lo scontro con un gruppo di popolari giocatori di football americano genera un clima di odio e di violenza. Una storia che mette in scacco i principi della giustizia e della moralità americana. La storia dolorosa e vera di Brain Daneke, datata 1997, racconta uno spaccato della provincia americana. Una provincia che vive di perbenismo, pregiudizi e odio. Bomb City è una perla del cinema indipendente americano 2017, un film crudo e secco che fa molto male.

Mercoledì 30 gennaio

Orario Evento
15.30 – sala 3 FRENCH WAVES – Un viaggio nella storia della musica elettronica francese attraverso gli occhi dei suoi iconici protagonisti in cui vengono messe in luce le connessioni con le radici americane del movimento underground, i rave illegali e il fenomeno della French Touch, tendenza che ha svolto un ruolo chiave in ambito internazionale. Ma come vede tutto ciò la nuova generazione di musicisti francesi e qual è l’eredità raccolta nel presente? Per realizzare il documentario, Julian Starke, giovane regista e co-fondatore del collettivo Pain Surprises, ha impiegato tre anni viaggiando attraverso l’Europa e l’America incontrando i cosiddetti “alchimisti” di un suono divenuto leggendario.
17.20 – sala 3 TED – A MOON OF MY OWN – Ted Gärdestad è un genio della musica e un ragazzo prodigio nella Svezia degli anni ’70. Circondato dalla élite musicale di quegli anni, e da suo fratello, il suo primo fan, conquista le platee e i cuori delle teenager svedesi. Un mondo di opportunità si apre davanti a lui, mentre
è messo di fronte ad alcune decisioni che possono cambiare la sua carriera e che mettono in luce la sua fragilità. Quando la sua fama si affievolisce, Ted si trova da solo ad affrontare le ombre che lo circondano e che diventano sempre più grandi. Ted sprofonda nella pazzia, lontano dalle persone che lo amano, anche se queste sono pronte a sacrificare tutto per salvarlo. Ted poteva diventare un giocatore di tennis forte come Björn Borg o popolare quanto gli ABBA, ma è stato frenato da se stesso e dalla sua psiche.
17.40 – sala 2 SING YOUR SONG Sing your song è l’ispirato documentario sulla vita del cantante, attore, attivista Harry Belafonte, raccontato con notevole senso di intimità, stile visivo e brio musicale. Dagli esordi alla fama, alle sue esperienze in tournée in un paese segregato, alla sua provocatoria incursione a Hollywood, la rivoluzionaria carriera di Belafonte incarna il movimento americano per i diritti civili e ha influenzato molte altre organizzazioni di giustizia sociale. Rostock ci rivela un tenace e partecipe attivista, che lavorava a stretto contatto con Martin Luther King Jr., di come abbia partecipato alla lotta contro l’apartheid in Sud Africa e preso provvedimenti per contrastare la violenza delle gang, le prigioni e l’incarcerazione dei ragazzi più giovani. Con indomito ottimismo ancora oggi, a 84 anni continua a chiedere: “Cosa facciamo adesso?”.
21.00 – sala 2 WHITNEY – Un ritratto intimo e inflessibile di Whitney Houston e della sua famiglia, che scava dietro i titoli delle prime pagine dei tabloid e getta una nuova luce sull’affascinante parabola della vita dell’artista. Utilizzando materiali di archivio inediti, esclusive registrazioni di demo, rare esibizioni e interviste originali audio e video con le persone che la conoscevano meglio, il regista premio Oscar Kevin Macdonald svela il mistero che si nasconde dietro a The Voice, una donna che ha emozionato milioni di persone anche durante la battaglia che ha condotto per rappacificarsi con il suo tormentato passato.
21.20 – sala 3 RUDE BOY. THE STORY OF TROJAN RECORDS – Un film che racconta l’intrecciarsi tra la cultura giovanile giamaicana e quella britannica attraverso il prisma di una delle più iconiche etichette discografiche della storia, la Trojan Records, indissolubilmente legata a generi come il rocksteady, lo ska, il reggae e il dub. Tra materiale di repertorio, interviste e un originale ricostruzione, la prima etichetta “black” anglosassone è al centro di una rivoluzione culturale che si è svolta tra la strada e il dancefloor tra la fine degli anni ‘60 e i primi anni 70 quando la Gran Bretagna, meta dell’immigrazione giamaicana, era terreno fertile per un’ibridazione
musicale che generò skinheads e punk.

Giovedì 31 gennaio

Orario Evento
15.30 – sala 3 SCREAM FOR ME SARAJEVO – Nel 1994 Bruce Dickinson, frontman della storica band heavy-metal Iron Maiden, tiene un concerto a Sarajevo, capitale della Bosnia-Erzegovina. Sono gli anni del terribile e lungo assedio da cui la città esce quasi completamente distrutta. Muovendosi in una città terrorizzata da spari e bombe, spostandosi tra i check point per raggiungere la music hall dove si terrà il concerto, la band incontra gli abitanti della città, racconta la realtà che li circonda e la volontà di rischiare tutto pur di suonare per Sarajevo. Il concerto sarà “immenso, intenso e probabilmente il più grande spettacolo al mondo in quel momento
per il pubblico e anche per noi – afferma Dickinson nell’autobiografia – e poco importava se il mondo non lo sapeva. Ha cambiato per sempre il modo in cui vedo la vita, la morte e gli altri esseri umani”.
17.15 – sala 2 ETHIOPIQUES – REVOLT OF THE SOUL -Verso la fine degli anni ‘60, nella capitale etiope Addis
Abeba, Amha Eshete, visionario proprietario di un negozio di dischi, fu la prima persona a produrre musica etiope. Nonostante fosse illegale all’epoca, questa musica intrisa di sapori funk, soul e jazz appassionava la gente ed era tollerata dall’allora monarca del paese. Nel 1975, un colpo di stato scatenò la guerra civile in tutto il paese, costringendo Eshete e molti artisti a fuggire dall’Etiopia portando con sé la loro musica. Una registrazione degli anni ‘70 di Mahmoud Ahmed arriva nelle mani di Francis Falceto un giornalista musicale francese che rimane profondamente colpito dal sound e intraprende un lungo viaggio di due decenni che lo porta in Etiopia e negli Stati Uniti nel tentativo di far rivivere la musica etiope per poterla condividere con il mondo.
17.30 – sala 3 GURRUMUL – Cieco dalla nascita, con un incredibile talento naturale per la musica, Geoffrey Gurrumul Yunupingu, cantante e compositore, è considerato uno dei massimi artisti australiani. Il suo suono indimenticabile e profondo ha affascinato il pubblico di tutto il mondo. Nonostante ciò, Gurrumul non ha mai imparato il braille, suona la chitarra al contrario, vive immerso nella sua tribù aborigena e crea musica ispirata dalla sua comunità. Usando sequenze ipnotizzanti di concerti (tra cui un’apparizione insieme a Sting) e registrazioni di natura intima, il regista Paul Damien Williams offre un ritratto delicato e toccante di un artista complesso che ci ha lasciato presto proprio mentre il resto del mondo stava per abbracciarlo. Presentato alla Berlinale nella sezione Special nel 2018.
21.00 – sala 3 JOÃO, O MAESTRO – João Carlos Martins è un bambino che vive recluso e isolato a causa dei suoi problemi di salute, ma un giorno un pianoforte entra nella sua vita. Da quel momento e in poco tempo João diventa una delle più grandi promesse della musica classica mondiale. Ma il successo, nella carriera di João, sarà sempre legato alla sofferenza fisica e al superamento dei propri limiti. La vera storia del pianista João Carlos Martins riporta la musica classica al centro di un grande racconto cinematografico che non fa sconti alla spettacolarità.
Tra Shine (1996) e Whiplash (2014), João, o Maestro ci racconta una vicenda umana che trascina la dedizione e
la passione musicale ai suoi estremi.
21.20 – sala 2 MANCHESTER KEEPS ON DANCING – Raccontare la storia della scena house a Manchester: da dove è iniziato tutto a quello che sta succedendo in questo momento… Il lungometraggio documenta – con dettagli eccezionali – l’arrivo della musica house a Manchester da Chicago negli anni’80, fino all’esplosione dell’Acid House del 1988 e ai successivi 30 anni della sua fenomenale ascesa fino ad oggi. È lo studio sociale di una cultura che ha contribuito a mettere Manchester sulla mappa musicale mondiale. Questo documentario scava tra filmati d’archivio mai visti prima in un film, insieme a interviste approfondite, per aiutare l’utente a capire come la musica house sia arrivata al successo.

Venerdì 1 Febbraio

Orario Evento
15.15 – sala 3 SATAN & ADAM – New York, 1986. Sterling e Adam non potrebbero essere più diversi: nero del Mississippi, il primo, una storica leggenda locale del blues, un giovane bianco di New York il secondo, laureato a Princeton. Il documentario che li accompagna per oltre vent’anni, è l’emozionante e coinvolgente storia di un’amicizia nata nelle strade di Harlem. Adam, armonicista e appassionato della musica di Sterling, conosciuto come Mr. Satan, che aveva più volte ascoltato passando per strada, un giorno chiede di suonare con lui. L’intesa tra i due è immediata, a tal punto da superare la diffidenza della popolazione di Harlem, viste le forti tensioni razziali che animano la città in questo periodo. É così che il duo diventa un’attrazione fissa di Harlem e nel 1988 godono di un momento di grande notorietà quando appaiono nel film degli U2 Rattle & Hum ripresi durante una delle loro esibizioni.
17.20 – sala 3 VILLAGE ROCKSTARS – In un piccolo villaggio dell’India nord orientale, Dhunu, una ragazzina di 10 anni, sogna di fondare una rock band. Il suo spirito libero, pieno di immaginazione e la sua sicurezza si scontrano contro un mondo in cui le ragazze devono per tradizione essere timide e sottomesse. Con la sua gang di ragazzi e con il supporto della sua mamma vedova, Dhunu, affronta i problemi di tutti i giorni con sfrontatezza e spera un giorno di poter suonare una vera chitarra. Scritto, diretto, montato e prodotto da Rima Das, Village Rockstars è un finto documentario, girato con i famigliari di Rima nel suo villaggio natale. Un lavoro intimo e pieno di vita in cui la musica è protagonista narrativa pur nella sua assenza.
17.30 – sala 2 LE GRAND BAL – Da oltre 27 anni, ogni estate più di duemila persone di tutte le età, dai più piccoli agli ottantenni, provenienti da tutta Europa si ritrovano nelle campagna del borbonese, al centro della Francia. Si balla per sette giorni e sette notti, che piova o ci sia il sole. Si balla e si balla ancora sino a perdere la nozione del tempo, sfidando la fatica e il corpo. Si gira, si ride, si volteggia, si piange, si canta. E la vita pulsa. Laetitia Carton riesce a trasportare lo spettatore in un mondo magico e sensibile in continuo
vorticoso movimento cui è impossibile non cedere. Dal festival di Cannes un rave in salsa folk!
21.00 – sala 3 WHERE ARE YOU, JOÃO GILBERTO? – Rio de Janeiro… il regista come un novello Sherlock Holmes segue le orme dello scrittore tedesco Marc Fischer che ha ossessivamente cercato di incontrare il leggendario fondatore della Bossa Nova, il musicista brasiliano João Gilberto, scomparso dalle scene da decenni. Fischer descrisse il suo viaggio in un libro, Hobalala, ma si suicidò una settimana prima che venisse pubblicato. Seguendo i passi e gli indizi lasciati dallo scrittore, perseguiamo João Gilberto per comprendere la storia, l’anima e l’essenza della Bossa Nova. Chi può dire se lo incontreremo o no? Un film sospeso tra noir investigativo, poesia surreale e road movie.
21.20 – sala 2 ACQUA PASSATA – Una storia “privata”, di due fratelli e un ritorno, si trasforma a poco a poco nel ritratto di una generazione e di una città, Torino, che dagli ultimi decenni del secolo scorso ha smarrito la propria identità. Raccontate con efficacia in Super8, memorie e quotidianità non troppo lontane vengono rappresentate dal formato classico del filmino di famiglia, che contrapposto alla durezza della parola evoca emozioni a noi vicine. Ispirato da un racconto di Stefano Giaccone, fondatore dei Franti, punk band seminale dei primi anni ’80, nel film riecheggiano le nuove sperimentazioni musicali dell’artista.

Sabato 2 Febbraio

Orario Evento
14.30 – sala 3 LET FURY HAVE THE HOUR – La storia ha inizio negli anni ‘80 con l’ascesa di Reagan e Thatcher e con lo spostamento culturale verso un feroce individualismo e un consumismo sfrenato. Crescendo in un mondo apparentemente impazzito, alcuni ragazzi sentirono il bisogno di cercare qualcosa di più autentico. Fu l’inizio di un movimento ribelle, un collettivo ibrido e disordinato di skateboarder, punk rocker, rapper, poeti di strada, femministe e graffitisti, la cui reazione a questo mondo fu di girare la manopola del volume per farsi sentire. Ruvido, grezzo e impudentemente stimolante. Il film è un viaggio nel cuore della contro-cultura creativa nel 2012. In un periodo di sfide globali, grandi domande e politica dei numeri, questo film ottimista e schietto traccia la storia di artisti, scrittori, pensatori e musicisti che hanno cercato di ri-immaginare la società.
15.00 – sala 1 THE HOUSE OF TOMORROW – Il sedicenne Sebastian Prendergast ha trascorso la maggior parte della sua vita con la nonna, all’interno di una casa diventata un’attrazione turistica. La donna lo ha cresciuto seguendo gli insegnamenti del suo mentore Buckminster Fuller, con la speranza che il nipote riesca a rendere il mondo migliore. Sebastian inizia a frequentare il sedicenne punk Jared, che ha subìto un trapianto di cuore e vive in periferia insieme al padre e alla sorella Meredith. I due formeranno una band e Sebastian dovrà decidere quello che vorrà diventare da grande.
16.45 – sala 3/th>

GUNDERMANN – Gundermann è la storia di un autista scavatore che scrive canzoni nelle miniere della Germania Est. È un idealista e un poeta che ama e spera, spia e viene spiato, ferisce e viene ferito. Un film musicale e d’amore, ma non solo, un film anche politico e storico in cui si indagano colpa e redenzione, oppressione e scontro. Gerhard ‘Gundi’ Gundermann è una delle figure musicali più importanti della Germania Est quando il Muro sta per cadere, collaboratore della STASI, è lui stesso l’emblema di un popolo che deve fare i conti con il proprio passato e con i propri ideali più intimi per andare avanti.
20.00 – sala 2 LORDS OF CHAOS – La storia del vero Black Metal norvegese e dei suoi praticanti: un gruppo di adolescenti, profanatori di chiese, assassini in cerca di fama e pubblicità. Oslo, 1987, il diciasettenne Euronymous vuole scappare dalla città norvegese da cartolina in cui vive per dar vita al vero Black Metal norvegese. Con alcuni suoi amici fanatici fonda i Mayhem di cui faranno parte Dead e Varg che hanno un ruolo da protagonisti in questa vicenda (realmente accaduta). Il resto è storia (della musica) tra un’escalation di violenza e follia che nessuno riesce a fermare e il desiderio dei protagonisti di vedere fino a che punto potessero arrivare. Uno dei film musicali più attesi del 2018, di cui si parla, mormora, spettegola da molti più anni. Desiderato, rimandato più volte e diventato un caso esce finalmente in sala.
21.00 – sala 1 EX-OTAGO – SIAMO COME GENOVA – Siamo come Genova racconta la band ligure degli Ex-Otago dal successo dell’album Marassi alla creazione del successivo Corochinato, attraverso interviste e momenti live.
21.20 – sala 3 RUDE BOY. THE STORY OF TROJAN RECORDS – Un film che racconta l’intrecciarsi tra la cultura giovanile giamaicana e quella britannica attraverso il prisma di una delle più iconiche etichette discografiche della storia, la Trojan Records, indissolubilmente legata a generi come il rocksteady, lo ska, il reggae e il dub. Tra materiale di repertorio, interviste e un originale ricostruzione, la prima etichetta “black” anglosassone è al centro di una rivoluzione culturale che si è svolta tra la strada e il dancefloor tra la fine degli anni ‘60 e i primi anni 70 quando la Gran Bretagna, meta dell’immigrazione giamaicana, era terreno fertile per un’ibridazione
musicale che generò skinheads e punk.

Domenica 3 febbraio

Orario Evento
15.15 – sala 2 BASMATI BLUES – La brillante scienziata Linda Watt (Brie Larson) viene inviata in India per vendere riso geneticamente modificato, ignara del danno che quest’ultimo porterà agli agricoltori del luogo. La sua vita si capovolgerà quando incontrerà Rajit, contadino impegnato politicamente, che le aprirà gli occhi e la convincerà a lottare insieme. Commedia rosa tra canzoni e balli in sala bollywoodiana.
17.45 – sala 2 PIAZZOLLA – THE YEARS OF THE SHARK – Il suonatore di bandoneon argentino e compositore Astor Piazzolla (1921-1992) rivoluzionò il tango. Il suo tango nuevo, con le sue influenze jazz e classiche, lo ha reso una figura controversa nel suo paese, poiché la sua rivoluzione si è scontrata con la tradizione. Per questo documentario il figlio di Piazzolla, Daniel, ha aperto la sua collezione privata. Esibizioni live e film familiari si combinano con il materiale d’archivio per dipingere un vivido ritratto di Piazzolla: sicuro di sé, ostinato, appassionato e un vero virtuoso. Il commento di Daniel rivela una relazione complicata con il padre. Le registrazioni di ore di conversazioni tra Piazzolla e sua figlia Diana forniscono una rara visione della mente di un genio musicale.
18.00 – sala 3 TAKING IACANGA – È un documentario sulla curiosa storia di un leggendario festival dedicato alla musica brasiliana negli anni ‘70 e ‘80, quando il paese era governato da un duro regime militare e i festival all’aperto erano proibiti. Superando le difficoltà politiche, il festival è stato il principale raduno del movimento hippie locale. Il film presenta esclusivi filmati d’archivio di concerti storici, immagini di backstage e interviste con artisti, produttori e con i fondatori del festival, simbol del movimento contro-culturale in Brasile. “È stata una catarsi collettiva e un bellissimo esercizio di libertà, in un momento in cui c’era un grande desiderio di partecipazione tra la gente e in cui è stato dimostrato che la causa della pace e dell’amore avrebbe davvero potuto funzionare”.
21.00 – sala 2 UNA CANZONE SENZA FINALE – I Truzzi Broders sono nati con i punk, ma non sono mai stati punk. Da un punto di vista musicale erano la minoranza della minoranza. Una canzone senza finale è un documentario che, a partire dal materiale di archivio girato direttamente dalla band, ci permette di gettare uno sguardo sulla Torino degli anni Ottanta. Una città difficile che, nelle testimonianze di chi era ragazzo in quel periodo, appare come un luogo grigio, pesante, senza occasioni di svago e di socialità. Esplodeva il dramma della tossicodipendenza e iniziavano le prime casse integrazioni massive. Il 29 maggio 1982, una data storica, al Centro d’Incontro Vanchiglia, i gruppi punk hardcore della città si riunivano in un concerto con uno slogan emblematico: contro la disperazione urbana.
21.20 – sala 3 SATAN & ADAM – New York, 1986. Sterling e Adam non potrebbero essere più diversi: nero del Mississippi, il primo, una storica leggenda locale del blues, un giovane bianco di New York il secondo, laureato a Princeton. Il documentario che li accompagna per oltre vent’anni, è l’emozionante e coinvolgente storia di un’amicizia nata nelle strade di Harlem. Adam, armonicista e appassionato della musica di Sterling, conosciuto come Mr. Satan, che aveva più volte ascoltato passando per strada, un giorno chiede di suonare con lui. L’intesa tra i due è immediata, a tal punto da superare la diffidenza della popolazione di Harlem, viste le forti tensioni razziali che animano la città in questo periodo. É così che il duo diventa un’attrazione fissa di Harlem e nel 1988 godono di un momento di grande notorietà quando appaiono nel film degli U2 Rattle & Hum ripresi durante una delle loro esibizioni.

Geschrieben von Lorenzo Giannetti