1934 (MCMXXXIV) è l’anno del progetto di Piero Portaluppi per la villa Corbellini-Wassermann, nuova sede della galleria Massimo De Carlo restaurata dallo studio Binocle di Lorenzo Bini. Chi è andato agli open day di febbraio ha già attraversato le sale vuote degli appartamenti signorili, uniti dalla scala esterna elicoidale, si è già prefigurato il confronto tra l’arte contemporanea e questi spazi lussuosi, ricoperti di marmi policromi.
La mostra curata dallo stesso Massimo De Carlo e da Francesco Bonami non potrà non riportarci a quella di Celant l’anno scorso in Fondazione Prada: solo che qui le opere di Wildt o Melotti dialogheranno con quelle di due generazioni di artisti contemporanei, da Pietro Roccasalva a Felix Gonzalez-Torres, stemperando la durezza ostile del contesto fascista.
Geschrieben von Lucia Tozzi