Partivo ogni lunedì. Macinavo chilometri sull’A14 che mi sembrava la strada verso il Paradiso. Rustichella e birra Faxe da due litri in Autogrill, outfit zarro Dsquared, occhiale da sole in borsa per il ritorno, insieme agli schiaffi di mio padre. Il Magic Monday era l’Eden soprattutto per una ragazzina che nel 2004, ancora minorenne, si approcciava al clubbing e all’house. Quella di Knuckles (RIP), Morales, Little Louie Vega, e soprattutto lo zio Ralf.
All’Echoes, il lunedì, non c’era spazio per il peso della vita di inizio settimana, per le responsabilità; nessun selfie, ci portavamo dietro l’usa e getta che poi sviluppavamo con estrema vergogna. C’era di tutto dentro: i trans con cui si faceva costante balotta, i truzzi che facevano le stagioni a Riccione, noi ragazzini sbarbati e minorenni che ci sembrava di toccare il cielo – o meglio il tetto di quello che era il Liz Club, coperto di edera – con un dito. Perché si volava, con un’house che ora sembra più relegata a un pubblico di nostalgici quarantenni.
Una famiglia naturale, altro che Family Day, che tra lustrini e specchi consumava il rito del clubbing già dal lunedì. Bei tempi, che per una come me cresciuta con il mito di Ibiza e Riccione – prima che di Berlino o altre mete oggi più hype – si riaffaccia ai Magazzini Generali con il sempre verde zio Ralf e con il mastino Little Louie Vega. Salsa, afro beat, jazz e hip hop come nessuno sa fare. Non sarà lunedì ma mi sembra quasi di ripartire per l’A14.
Geschrieben von Lady D.