Una “terza edizione” di solito è un buon segno. Basta leggere lo statement del congresso per rimanerne immediatamente affascinati. Pareti bianche a disposizione di tutti, invito a sfidarsi con penne, matite, carta, colla e tutto quanto la vostra fantasia può concepire come valvola di sfogo creativa. Non si tratta però di un parco giochi. Il congresso si propone come un momento di incontro e scambio ad ampio raggio, dagli artisti agli operai disoccupati: tutti in campo per illustrare una società di saperi in evoluzione. Una sorta di risveglio della cultura. D’altronde, nel Rinascimento, il disegno era considerato la prima, immediata e necessaria traduzione dell’idea.