Chi avrebbe mai detto, vent’anni fa, come sarebbero stati i nostri eroi di allora nel 2019? Ok, a fine Novanta il “grunge” non era esattamente l’ultima tendenza, ma il vento di Seattle ancora spirava, sebbene ormai lentamente. E le brigate di fan pure. C’è chi non c’è più, chi è diventato sempre più il cliché di una rockstar… E poi c’è Mark Lanegan. Inesorabilmente dietro a un microfono, addirittura sempre più in forma (fisicamente!) – a giudicare dalle sue ultime esibizioni.
Ok, gli ultimi album non sono forse le sue creazioni migliori e Mark con l’undicesimo album „Somebody’s Knocking“ ha spiazzato quasi tutti – non tanto per l’uso dell’elettronica quanto per gli evidenti rimandi alla wave inglese di metà Ottanta – ma alla luce di quello che è possibile constatare online, la botta live arriva sempre e comunque. Di nuovo l’occasione per rendere omaggio a uno dei nostri eroi – uno di quelli che, nel suo modo contorto, non è diventato un dinosauro del rock.
Geschrieben von Emanuele Chiti