Truppi canta di storie sospese tra sogno e realtà, tra universalità e quotidianità, con una voce che marchia a fuoco ogni brano, risultando il punto chiave di un’intera dimensione poetica. Ironia e disincanto, metafore e non sense che scorrono inerti su tessuti jazzati, ispirandosi al cantautorato degli anni Settanta ma definendo al contempo una poetica personale: un libero, poetico e vagante flusso di coscienza in note, in cui ogni parola sembra pervasa da un’intensità bruciante.
Ripresenta in versione piano e voce il nuovo album “Poesia e civiltà”, il primo su major, che nelle sue pieghe trae spunto, fra le altre cose, dal romanzo di Edoardo Albinati “La scuola cattolica”, mostrando una scrittura più classica e meno anarchica e spigolosa che in passato.
Geschrieben von Giacomo Giorgi