Era l’alba dopo Natale 2014 e sinceramente non ricordo se fossi reduce da una notte passata a ballare in 4/4 o mi fossi svegliato apposta per andare all’after vicino casa.
Come sia veramente andata non so, ma certamente mi trovai a Melegnano tra le 7 e le 8 del mattino. La barriera di nebbia era molto fitta, ma non impediva di farmi sentire le pareti dell’amata Cascina Cappuccina vibrare a causa dell’impianto Funktion-One.
Salii al piano di sopra e trovai un’atmosfera non comune: pochi intimi ballare in punta di piedi la minimal di Treatment, il duo composto da Onur Özer e Binh. Il tedesco, rispetto al turco che, stanco, rilassava le sue gambe seduto sul divanetto, si era intrattenuto per molto tempo in consolle, sempre alla ricerca del solco perfetto e io, dopo il terzo gin-lemon per colazione, osservavo le sue gesta con il classico sguardo da maniaco alla ricerca di qualcosa. Non so bene cosa, ma sicuramente a Germann Nguyen interessava solo percorrere la minor distanza possibile tra i giradischi e il suo borsone da digger.
I ragazzi che danzavano affianco a me componevano la line-up di quel Santo Stefano e anche quella dell‘odierna scena clubbing milanese: Gullo Prati e Stic del collettivo Intersezioni, Matteo Costa aka Psycho Mind Transmission e Camilla Gligorov (i due padron di Discosizer) che insieme a Ste Reo e Mark Brunetti (fondatore di Roots) costituivano parte della crew Subculture, ormai dissolta. Giovani navigati che si stanno caricando sulle spalle il futuro della nostra notte.
Geschrieben von Eric