I cocktail con la ginger beer, così come i cibi speziati con quintali di zenzero, spesso appiattiscono gli aromi andando a cancellare alcune sfumature di gusto. Si fa fatica a inquadrare bene tutti gli ingredienti. Il marchio di fabbrica della psichedelia esotica proposta dai Flamingods sembra offrire proprio questa sensazione. Chiudete gli occhi, eliminate la presenza scenica freaky-hipster di questi londinesi del Bahrein, abbassate il livello di saturazione della loro immagine coordinata, cancellate le avventure da esotici cowboy del deserto: cosa rimane? Un’orgia intergenerazionale tra Stone Roses, Kula Shaker e Tame Impala, avviluppati in una danza tribale con Bombino ed Erkin Koray. Quando vi ricapita? Tra riverberoni a molla, stati di trance prolungata, sonorità di flauto e turkish saz (chitarra saracena) il viaggio è appena iniziato, agguantate un dark’n’stormy al bancone e andate a ululare sotto il palco.