Perdinci, gli Snarky Puppy. Fino a poco tempo fa li usavo come chicca per stupire gli amici, me li ritrovo oggi con un paio di Grammy in saccoccia a fare il pienone in giro per il mondo, e tra i nomi di punta della versione estiva del Roma Jazz Festival. Merito di quelle facce lì: prendete un collettivo multiculturale di 40 (quaranta!) bravi ragazzi pieni di good vibe e un cv di studi nelle migliori università americane, nati quando il jazz nativo era già moribondo e, quindi, spregiudicati abbastanza per tentare di inventare il proprio „shape of jazz to come“ per millenial.
Come? Impastandolo con funk, r’n’b, latin e qualche spruzzata di prog, rock ed elettronica, appena in tempo per salvarlo da un certo rigor mortis accademico e senile e restituircelo come genere eccitante e sexy. Sono pronto a scommettere che, con quel pazzesco groove lì, ci ritroviamo a mezzo concerto a ballare strumentali fusion come tarantolati ubriachi: arrivano a Milano per una produzione firmata da Tema e Jazz:Re:Found. Se ve li perdete meritate di marcire nel più scarso corso di lindy hop di periferia. Poi fate voi.
Geschrieben von Angelo Manganello