Il concetto di “istituzione” negli anni si è guadagnato un’aurea inquietante, mette un po’ di ansia come un’ombra scura che si allunga su di noi, che impone la sua verità superiore. Mentre la sua natura, difficilissima ormai da scovare, dovrebbe essere quella di parasole, di grande ombrello che accoglie sotto di sé diverse voci e declinazioni della società, con un meccanismo di ascolto e scrematura dal basso verso l’alto, e non viceversa. Tutto chiaro, anche se a questo punto sono felice di poter inserire un “però”: però c’è la Triennale. Che negli ultimi anni si è messa di impegno per ripristinare l’equilibrio naturale della sua anima istituzionale pensando un palinsesto capace di raccontare la ricerca nelle arti unendo tanti linguaggi diversi. E il programma Estivo di Triennale raggiunge sempre vette inaspettate riportando dentro tutto lo spirito “Summer style” di Milano con talk, mostre, concerti, dj set, feste, laboratori, spettacoli, (etc etc) e, of course, il bar all’aperto. Si inizia il 17 maggio e si prosegue fino al 25 settembre, il tutto costruito anche come ampliamento dell’evento più atteso, ovvero la 23a Esposizione Internazionale di Triennale Milano con questo titolo poetico e affascinante: Unknown Unknowns, che raccoglie sfumature e declinazioni delle aspirazioni reali e immaginarie dell’essere umano. Le porte si spalancano alla filosofia, alle riflessioni ma anche alla musica e la danza, con vibrazioni primordiali e forme proiettate nel futuro. Il programma è davvero ampissimo e vi accompagneremo di evento in evento con tutto lo stile Zero di cui siamo capaci (e ovviamente tornano anche i Club Zero in Triennale!).
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Geschrieben von Annika Pettini