Cade il trentennale della scomparsa di Ghirri. Nessuno come lui ha mai raccontato quel senso di piattume delle pianure (soprattutto emiliane), quegli orizzonti spianati, retti e infinitamente lunghi in cui a guardarli finisce che ci si perde con facilità, che ci si sbaraglia. Se qualcuno di voi ha letto gli autori che nel corso degli anni si sono legati a Ghirri e alle pianure, quelli hanno contribuito a ricreare un paesaggio narrativo, quasi una “mitologia” – se non un immaginario –, capirete bene cosa stiamo per dirvi: dell’importanza delle verticali negli orizzonti ghirriani e allora dei pali, delle porte, degli alberi o delle case stagliate tra i campi che Gianni Celati chiamava “geometrili”, e che diceva servissero a ritenere un po’ lo sguardo, a orizzontarsi, per evitare di perdere una visione, di smarrirsi negli infiniti. Perché l’importante è fermarsi, e il fermo-immagine che lascia la fantasia a inseguire un orizzonte da fermi finché l’immaginazione può, oltre ai limiti del formato cartolina, dove le linee sono le stesse ma diventano un po’ più immaginarie.
Insomma, si sarà anche capito che siamo fan. Detto questo, per l’occasione del trentennale dalla morte di Ghirri, Santeria Milano ha organizzato assieme alla Fondazione Eredi Ghirri e BDC catalog una sorta di caccia al tesoro per la città: vi si esorta ad andare a scovare – a prendere, di fretta – le cartoline del “paesaggio italiano” stampate in edizione limitata e distribuite tra i locali della città, locali che in fondo sono poi il vero e proprio paesaggio meneghino. Estivo, soprattutto. Al chiuso, con l’aria condizionata, dove si chiacchiera e ci si racconta storie su storie su storie, bevendosi un bicchiere di vino, un negroni, leggendosi un libro e lanciando lo sguardo a una Capri accaldata o alla Riviera dai colori pastello, fin giù a una Puglia decisamente meno affollata di oggi.
D’altronde poi la scelta stessa dei locali in cui disseminare le cartoline ghirriane sono quelli che più vi si addicono. Le trovate infatti da Palinuro (Città Studi), Otto (Chinatown), Santeria Toscana (Ovviamente), Colibrì (Statale), Larg_o (Calvairate), Verso Libri (Ticinese), Elita Bar (Navigli) e da Reverend (Centrale). Per chi non sapesse orientarsi così, con le parole, Santeria ha messo a punto una mappa digitale per farvi orizzontare per bene tra gli i palazzi che ostacolano lo sguardo – che non sarebbero probabilmente proprio piaciuti a Ghirri.
Per non farvi mancare nulla, ma proprio nulla, martedì 21 a Santeria ci sarà l’incontro Luigi Ghirri a occhi chiusi – musica per le immagini, con Giulia Cavaliere e Dente che, dopo aver visitato casa Ghirri e la discoteca personale del fotografo, vi faranno una selecta di dischi – prelevati direttamente dalla casa – affrontando il rapporto che nel corso degli anni s’è sviluppato con parecchi artisti, come i CCCP o Dalla.
Geschrieben von Piergiorgio Caserini