Shabaka Hutchings è un vero e proprio eroe della scena jazz britannica, capace di muoversi tra progetti (da Melt Yourself Down a The Comet Is Coming fino alla formazione con gli Ancestors), ritmi e idee mantenendo il suo suono inconfondibile. Con i Sons of Kemet, dove il suo sax e clarinetto sono affiancati da due percussionisti – Tom Skinner e Seb Rochford, altri nomi fondamentali nella definizione di un sound della Londra contemporanea – e Theon Cross alla tuba, è partito dall’Egitto per arrivare molto lontano. Il nome del gruppo, proprio come quello di Shabaka, è un riferimento a faroni e filosofi, le sue radici sono nel mondo dei suoni dei Caraibi – dove Shabaka ha passato l’infanzia, prima di tornare in Inghilterra – mentre seguendo l’idea di afrofuturismo e il modello della Sun Ra Arkestra nei tre album si sono trovati a coesistere ammiccamenti al dancefloor, citazioni free jazz, melodie mediorientali e richiami alle radici della musica afroamericana. Dal 2011 sono arrivati così a pubblicare Your Queen Is a Reptile (2018) per la storica etichetta Impulse Records, già casa di Coltrane, ma anche di Albert Ayler, Charles Mingus, Archie Shepp e proprio Sun Ra: adesso tornano in Italia, con l’ultima fatica intitolata Black to the Future, pronti a sorprenderci con un suono tanto avventuroso quanto funky, immediato ed esplosivo.
Geschrieben von Marco Scotti