Basterebbe la firma di Mark Lanegan per ascoltare “How Do You Burn?”, il nuovo album degli Afghan Whigs. Sua la scelta del titolo e poi quell’inconfondibile e immortale voce, spesso in sottofondo ma comunque decisiva per dare colore e spessore ai vari brani. Un ultimo contributo/saluto all’amico Greg Dulli prima di tornare definitivamente a casa. Ma per fortuna c’è molto altro, una collezione eterogenea e dall’alto tasso d’ispirazione, senza dubbio il miglior album della band dal ritorno sulle scene nel 2011.
Si parte a razzo con il robot rock stile QOTSA di “I’ll Make You See God”- anche qui lo zampino di Lanegan? – e si finisce con “In Flames”: una ballata soul-rock da applausi, uno dei marchi di fabbrica di Dulli & Co. Sulla discografia passata è inutile dilungarsi troppo, quella degli anni Novanta, da “Congregation” (1992) a “1965” (1998), è praticamente inattaccabile, il meglio che il rock alternativo americano potesse proporre all’epoca. Dal vivo esperienza e furore vanno di pari passo e sarà un piacevole thrilling scoprire quali brani finiranno in scaletta, in un gioco di specchi tra un passato glorioso e un presente che li vede ancora protagonisti di quel modo di intendere la musica e la vita che noi chiamiamo rock.
Geschrieben von Matteo Quinzi