A Roma suonano di rado e, complice la pandemia, sono ormai tre anni che mancano. Li abbiamo visti suonare insieme a ospiti prestigiosi, da Alvin Curran a Mike Cooper, e continuano ad essere un tuffo nel vuoto per lo spettatore ogni volta che calcano un palco. Sì, perché fra elettronica, musica concreta ed improvvisazione pura, ogni concerto di Ossatura è un viaggio a sé in territori inesplorati.
A venti anni abbondanti dal primo cd uscito per la ReR Megacorp di Chris Cutler, dove erano affiancati da Tim Hodgkinson, che di Cutler era compagno negli Henry Cow, il trio formato da Fabrizio Spera, Elio Martusciello e Luca Venitucci, ora da più parti paragonato ai Necks, continua a comporre improvvisando e a improvvisare componendo. Stasera saranno ospiti di EXP, il Caffè del Palazzo delle Esposizioni, dove Fabrizio Spera ha già suonato meno di un mese fa in trio con Ken Vandermark e Christof Kurzmann.
A dividere la scena con Ossatura questa volta ci saranno due esponenti della scena libanese ben noti al più attento pubblico romano. Componenti di formazioni quali Karkhana e A Trio (in Italia proprio in questi giorni per il Forlì Open Music), Mazen Kerbaj e Sharif Senhaoui hanno già calcato i palchi di Fanfulla, Dal Verme e B-Folk, il primo accompagnando anche Ossatura in un concerto del 2016 al CSOA Ex Snia.
Geschrieben von Carlo Cimmino