Dall’adattamento di Emanuele Trevi, torna Furore al Teatro Argentina. In veste di narratore onnisciente, Massimo Popolizio ci accompagna con voce e sentimento nel mondo rurale che John Steinbeck raccontò con crudo trasporto negli anni Trenta: quello dei braccianti del Midwest, costretti a emigrare per trovare nuove opportunità di casa e lavoro.
L’esodo verso la California, la loro terra promessa, rivive sul palco grazie a una commistione di voce, immagini selezionate e musica dal vivo, evocando mesi di polvere e rovina, gli anni della Grande Depressione, di cui Steinbeck offre una testimonianza immortale.
Uno storytelling che trae la sua linfa da un’esperienza umana e letteraria viscerale, trasformandole in un adattamento essenziale, ma coinvolgente. Un’ora e mezza in cui respiriamo l’aria torrida dell’Oklahoma, soffrendo con i suoi disgraziati; il ritmo incalzante delle percussioni di Giovanni Lo Cascio, come una marcia serrata, guida lo spettatore in una realtà apparentemente lontana e distante, ma che, in verità, è ancora urgentemente e terribilmente attuale.
Geschrieben von Emilia Agnesa