Dj Vadim, lo zar dell’electro-hip-hop, torna a Roma dopo tanto tempo. Essere una star dietro la console non gli è mai bastato. La produzione della musica e il crossover fra il jazz e l’hip-hop, fra la dance e la musica più “alta”, i featuring, le collaborazioni – con gli Antipop Consortium per esempio, o con Stevie Wonder, coi Roots, con Prince e pure coi Public Enemy – le voci africane sul dub, la visione cosmopolita della musica: queste le sue fissazioni.
Tante le produzioni per Ninja Tune, anche se gli esordi sono stati per la sua label Jazz Fudge: il suo mondo era quasi troppo all’avanguardia per quella fine anni Novanta in Europa. Il suo è stato sempre un approccio diverso, la sua provenienza (Russia) e il naming dei dischi dicono tutto: „U.S.S.R. Repertoire“, per poi proseguire con „U.S.R.R. Life From The Other Side“, „U.S.S.R. The Art of Listening”. Per non parlare delle più belle voci femminili ospitate su produzioni ormai divenute storiche, appartenenti ad anni incredibili di proliferazione musicale, creatività, tolleranza e visione universale dell’arte.
Oltre al jazz, la grande influenza di Vadim è quella della “bass culture”, dei bassoni inglesi profondi che si pongono alla base di un genere quasi “universale”: un mix di culture e di manie musicali irriverenti. Diventa pop quando vuole e arriva anche in classifica – è andata così per “Black Is The Night”, “The Terrorist”, “Your Revolution”, “This Dj” o “Blue Bird”, tutte hit in UK. Inarrestabile, oggi Vadim produce le nuove generazioni, scommette su nuovi beat e fa uscire dischi soul incredibili – sì pure quelli!. I suoi set sono pieni di scratch e di suoni sperimentali, e sono super divertenti: gli piace il reggae ma anche la house! In un connubio totale col pubblico, che puntualmente porta in visibilio con le mani alzata a cantare uno strano ritornello africano o indiano. Questo è Vadim, da San Pietroburgo любовью (con amore!).
Geschrieben von Manuela Maiuri