Onestamente, sono poche le volte in cui mi accorgo veramente al primo colpo della validità di un’artista. Ci metto sempre quei due/tre, ma anche quattro ascolti, che potenzialmente possono anche accadere a distanze temporali molto dilatate. È il caso di Meekz, rapper inglese che sta facendo parlare di sé da un paio di anni a questa parte, e che vanta decine di milioni di visualizzazioni sui suoi videoclip. Sono venuto a sua conoscenza col video di „LIKE ME„, dove il rapper, seduto allo stesso tavolo si moltiplica in diverse versioni di sè stesso con outfit con colori e accessori di ogni genere. Piccolo dettaglio: il volto di Meekz non è noto al pubblico, il rapper di zona Manchester gira rigorosamente con passamontagna, il che rende ancora più divertente questo video in stile multiverso di Spider-Man.
Nonostante un video che non può non catturare l’attenzione, la musica non mi aveva colpito particolarmente. Ho dovuto aspettare fino all’ascolto della posse track dell’album di Dave, „In the Fire„, per capire la potenza di Meekz: un turbine di flow e liriche dalla prima all’ultima rima.
Attitudine trap, vestiario drill, strumentali che vanno dall’hip hop di stampo americano alle influenze grime per ritornare a basi drill, che al contrario del suo immaginario costituiscono una minoranza rispetto al resto del suo repertorio.
In Italia ci piace la moda, e ancor di più le cose che vanno di moda. Ma se la conseguenza della drill e del rap che diventano mainstream è ricevere i concerti di artisti che non sono la punta dell’iceberg della scena inglese, viva i borselli Gucci – anche quelli falsi.
Geschrieben von Tommaso Monteanni