Mi avvicino sempre con una certa emozione ad uno dei rari soli di Marco Colonna. Dalla prima volta che mi capitò di vederlo sono ormai passati una decina di anni e di cose ne sono successe tante. Blutopia, dove presentò “The Joyful Breath of the Dragon”, un omaggio a Fred Ho, non organizza più da tempo i suoi pomeriggi musicali; il Klang, teatro del suo ultimo solo romano, ha ormai chiuso definitivamente; lo stesso Colonna ha messo in panchina l’inseparabile sassofono per concentrarsi su clarinetto e clarinetto basso.
Musicista sempre alla ricerca di nuovi stimoli, solo nell’ultimo mese è andato in tour con “Shells”, duo con Francesco Cigana, ha fatto un paio di date con “Eternal Love”, il quintetto guidato da Roberto Ottaviano con Alexander Hawkins, Giovanni Maier e Zeno De Rossi, e con la sua versione estesa a ben undici elementi, “What Love?”. Ha suonato con il trio “Arbo” di Igor Legari con Ermanno Baron, lo abbiamo ascoltato in diretta su Rai Radio 3 con Ettore Fioravanti ed il suo “Opus Magnum”, ha debuttato con due nuovi progetti: in digitale con il trio “Blades of Grass”, con Giulia Cianca e Anais Drago, per New Ethic Society, ed in cd con il quartetto “Red Planet”, insieme ad Edoardo Marraffa , Fabrizio Spera e Marco Zanotti, per Relative Pitch.
Oggi torna in solo alla Casa del Jazz dopo quattro anni, per presentare “Terra”, il suo ultimo lavoro per clarinetto basso e piccole percussioni delle dita, anche questo prodotto da New Ethic Society.
Geschrieben von Carlo Cimmino