Dopo la mattanza dell’anno scorso con „As I Lay Dying“ e „Lorna Shore“, torna a muso duro il Dissonance Festival, con due palchi open air nella selva oscura del Magnolia e una line up ancora più imperiosa e indemoniata – in collaborazione con Trivel, Plasma Concerti e Bagana. Innanzitutto si recupera il concerto dei Ten56., saltato causa diluvio dello scorso anno: i kids francesi stanno dimostrando di padroneggiare con attitude e sostanza un nu-deathcore forse non adattissimo ai palati più old school ma decisamente fresco e godibile. Date un’occasione a questi esordienti catapultati in medias res nel girone infernale dei big.
Tra le eccellenze italiane quasi inutile ribadire la statura monumentale dei Destrage ma occhio di riguardo anche per il djent dei Damend Spring Fragantia (che riportano sul palco il top album „Divergences“ in occasione del decennale), il synth-horror dei Fulci o il death-grind degli Slug Core di Danny Metal da Ravenna.
Poi, sarà un’orda nordica a fare piazza pulita: dalla Svezia con furore arrivano due teste di serie come Soen e soprattutto gli headliner Meshuggah.
Pochi preamboli: dopo aver riscritto le regole del metal estremo, i Meshuggah amministrano il proprio culto disco dopo disco. Senza picchi di ispirazione paragonabili agli apici del passato ma con una invidiabile maestria e coerenza, di mestiere ma non di maniera. L’ultimo lavoro „Immutable“ già dal titolo non tradisce particolari sorprese, sebbene la band ritrovi gli assoli del redivivo Fredrik Thordendhal. Un sound granitico e riconoscibile ad ogni latitudine della galassia metallara. Sinfonie dell’Apocalisse incastonate in carillon meccanici, ancora in grado di sciogliere i nostri cuori d’acciaio.
Dissonance Festival 2023 – line up
Meshuggah (SWE – Atomic Fire)
Soen (SWE – Silver Lining Music)
Destrage (ITA – 3DOT Recordings)
Ten56 (FRA – Out Of Line)
Fulci (ITA)
Damned Spring Fragrantia (ITA) – 10 years of “Divergences” set
Benthos (ITA)
Slug Gore (ITA)
Prospective (ITA)
Shading (ITA)
Geschrieben von Lorenzo Giannetti