È già successo, succederà di nuovo. Dal 1983 la strada è lunga fino a qui, ancora non se ne vede la fine. È come una cerimonia: dall’istante in cui salgono sul palco, gli amplificatori cominciano a crepitare, la prima nota invade l’aria, i timpani si riempiono del suono dell’apocalisse, ci finisci dentro come dentro una palude e vorresti non uscirne più. Ancora qua come Vasco quando tutti i loro compagni di strada hanno lasciato, con ancora molto da dire a chi suona da anni e crede di sapere come sia disintegrare padiglioni auricolari; un live dei Melvins è l’esatta riproduzione del momento in cui la realtà per come la conosciamo si gretola, qualcosa di strano e distorto e beffardo si materializza, il cervello slitta da qualche parte molto lontano da qui. Metal, noise, doom, ambient, stoner, sludge, ovviamente “grunge”; i Melvins sono questo e molto altro ancora, lo fanno meglio di chiunque altro abbiate sentito e sentirete mai, in un modo impossibile da ritrovare altrove. Certo non smetteranno.
Geschrieben von Matteo Cortesi