Secondo la Biologia le nostre cellule si rinnovano ogni 7 anni, portando alla rigenerazione completa dell’organismo.
MILANoLTRE compie quest’anno 37 anni e, tolti i due del covid che hanno rallentato ogni processo, i conti tornano: potrebbe quindi non essere un caso il rinnovamento nelle file del festival meneghino che dal 1986 porta tanta danza in città. Volti nuovi e capaci che si affacciano alla co-direzione e nei comparti organizzativi festival, ma anche tanti giovani e giovanissimi artisti sostenuti sia con Affollate solitudini Teens che proporrà ben 8 brevi produzioni in forma di assolo di altrettanti allievi di DanceHaus, Liceo coreutico Tito Livio e dei Centri ArteMente e AIDA, sia con la sezione Vetrina Italia Domani. Assolutamente imperdibile è la novità che apre il festival: tre giornate che MILANoLTRE dedica, per la prima volta nella sua storia, a un duo stratosferico, Emio Greco e Pieter Scholten che con la loro compagnia ICK Dans Amsterdam presentano in prima nazionale We, the breath, la conferenza danzata The Body in Revolt e il riallestimento di un pezzo del loro repertorio, Rocco, in una versione ripensata appositamente per la sala Fassbinder trasformata per l’occasione in vero ring da boxe attorno al quale il pubblico assisterà alla performance-incontro.
Per restare in tema di novità non possiamo non citare i tanti debutti: Sanpapié con Taca tè, duo sul passare del tempo che vede in scena un performer over 65 e una danzatrice trentenne, Chiasma Salvo Lombardo con il terzo capitolo della trilogia di riscrittura di altrettante opere italiane di fine ‘800, Le Supplici/Fabrizio Favale con un doppio progetto.
E se le novità non vi bastassero vi snocciolo qualche altro nome che vi farà saltare in piedi e correre in biglietteria: Marie Chouinard, Maud Le Pladec, Cristina Kristal Rizzo, Panzetti/Ticconi.
Insomma ben venga la rigenerazione. E da parte nostra l’augurio che si continui così, senza attendere i prossimi 7 anni.
Geschrieben von Sara Prandoni