Romances inciertos, un autre Orlando – presentato nel 2021 da François Chaignaud in Triennale – attraverso il dialogo della forma del concerto da camera e della danza dava vita, sulla scena, a personaggi androgeni. Riferimenti alla tradizione e al contemporaneo si contaminavano in continuazione mescolando mondi impossibili ed è proprio questo tipo di ricerca ancora aperto in Mirlitons, in cui, insieme al poeta, musicista e disegnatore Aymeric Hainaux, Chaignaud indaga il rito e la sua forza prorompente. In prima italiana, l’alchimia fisica, tra tacchi e labbra, e musicale, tra beatbox e percussioni, dello spettacolo traduce in gesti e suoni il pluri significato della parola del titolo.

“Mirlitons,
c’est une sorte de sifflet pour enfants,
c’est un poème sans prétention,
c’est un Louis d’or marqué du chiffre 2,
c’est un couvre-chef militaire,
c’est aussi une pâtisserie (un roulé à la crème)”.

Un suono, una poesia, un copricapo militare, un rotolo di crema e molto altro si materializzano nell’arena del palco dove due corpi mascherati, irriconoscibili e sferraglianti, mettono in atto una terapia dell’eccesso alla ricerca di un’espansione personale, un’armonia, un amore.