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Fr 08.03 2024

Roberto Ottaviano

Wo

Casa del Jazz
Viale di Porta Ardeatina 55, 00154 Roma

Wann

Freitag 08 März 2024
H 21:00

Wie viel

€ 15

Kontakte

Sito web

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  • Spinosa Lacrimae

    Roberto Ottaviano

  • At the Wheel Well

    Roberto Ottaviano

  • Callas

    Roberto Ottaviano

Courtesy of Spotify™

Torna a Roma dopo quattro anni, quando ci venne a trovare in una delle strane rassegne estive di Villa Osio fra un lockdown e l’altro, Eternal Love, la creatura di Roberto Ottaviano, che ricordiamo coordinatore da quasi trent’anni del dipartimento di jazz del Conservatorio di Bari, oltre ad essere stato l’ideatore nonché direttore artistico di Time Zones, festival che fin dal 1986 ha portato nella città pugliese alcuni fra i nomi più interessanti del panorama internazionale.

Sassofonista e compositore attivo dalla fine degli anni Settanta, Ottaviano pubblicò il primo LP a suo nome, Aspects, nel 1983, un lavoro diviso fra una parte in solo ed altre in sestetto, accompagnato, fra gli altri, da Giancarlo Schiaffini e Paolo Fresu. A fine Febbraio è stato ospite del trio di Francesco Negro da Zurla, ma questa sera torna con il suo ultimo progetto, il quintetto Eternal Love, un album omonimo uscito nel 2018, dove le composizioni dello stesso Ottaviano venivano affiancate da brani a firma di numi tutelari del jazz quali John Coltrane, Don Cherry, Abdullah Ibrahim e Charlie Haden.

Poi un doppio CD a fine 2020 che accanto ad Eternal Love proponeva la versione della formazione estesa a ottetto, Extended Love, e il nuovo “People”, appena uscito, che vede ancora una volta cinque composizioni originali accanto a brani di Nikos Kypourgos, Misha Mengelberg e Rodrigo Manhero. Accompagnato dai fedelissimi Marco Colonna ai clarinetti, Giovanni Maier al contrabbasso e Zeno De Rossi alla batteria, Ottaviano si presenterà in questa occasione nuovamente con Alexander Hawkins al pianoforte, dopo la forzata line-up alternativa del 2020, dovuta alla difficoltà degli spostamenti tra una nazione e l’altra, che lo vedeva sostituito da Giorgio Pacorig.

Geschrieben von Carlo Cimmino