Erano i primi anni dell’edonismo, della disco music con la sua febbre del sabato sera, del rifugio in una comfort zone fatta di lustrini e luci colorate che si chiamava discoteca. E chi non avrebbe voluto essere “eroe di un sogno”? Ballare tutti insieme era sicuramente più facile e spensierato rispetto all’impegno politico di quegli anni, ormai sentito come un opprimente dovere da allontanare.
Battiato, in modo ben poco velato, arrivò a dargli del traditore asservito al dio denaro, fatto sta che Alan Sorrenti – che fosse una strategia commerciale o una strana evoluzione artistica – nel 1977 con un brusco colpo di spugna cancella un recente passato fatto di un rock progressive apprezzato dalla critica per tuffarsi nel nuovo mondo. Arrivano così un successo incontenibile, hit inarrestabili come „Figli delle stelle” e “Tu sei l’unica donna per me”, i primi posti in classifica, la vittoria al Festivalbar.
Segue un lungo periodo di oblio e, nonostante quei brani vengano tramandati di generazione in generazione, nessuno sembra più ricordarsi di Alan Sorrenti. Ma generi musicali e decenni ritornano sempre prepotentemente di moda e allora ecco che arrivano le raccolte, le nuove versioni di pezzi ormai storici, i primi tour a distanza di anni dai precedenti. Oggi Alan Sorrenti torna con “Oltre la zona sicura“, il dodicesimo album di una lunga carriera, ma soprattutto per ricordarci che siamo tutti figli delle stelle e della notte che ci gira intorno.
Geschrieben von Carlo Cimmino