Parlare di “hardcore continuum” dubstep nel 2016 forse sa un po‘ di anacronistico, anche perché di flow ne è passato sotto i ponti dal 2004 e di “continuo” c’è stato ben poco. Sono circa 8 anni che continuo a sviscerare il fenomeno dubstep nella speranza di scovare un trend che riporti al basso fumoso bristoliano sia i secessionisti del “techno Giuda” Scuba sia i furbetti dell’EDM. Oramai credo però di essermi rassegnato al fatto che quella scena forse non tornerà, se non incarnata in qualche mostro sacro o eco di LFO e basso tremolante della golden age. Mala è la costola più succulenta dello storico collettivo Digital Mystikz (quelli di “Anti War Dub” per intenderci), ed è forse la manifestazione più vera e oltranzista che – di questi tempi – si può avere di quello che è stato (e di quello che sarà) il suono dubstep con la “dub” maiuscola.
Geschrieben von Andrea Pagano