BOOM
BOOM
BOOM
BOOM
BOOM
BOOM
You came To See a Rockshow
A Big Gigantic Cockshow
You Came To See It All
Rock Show
You Came To See It
You Came To Hear It
You Came To Do It All
è quello che vi aspetta.
La passione adolescenziale ribolle nelle nostre vene e con essa la assoluta convinzione che cambieremo il mondo: Peaches risuona a tutto volume e noi siamo vestiti della stessa audacia a tratti ferocia e amore per il mondo, per il suo mondo, così dichiaratamente sfacciato, rosa, sudato, orientato alla sessualità e non al binarismo dei sessi.
Abitare il proprio corpo, abitarlo sfacciatamente, abitarlo senza pudore, abitarlo con una forza che non è assoggettata al potere del piacere.
Siamo nella nostra cameretta, siamo sotto palco, siamo nel mondo senza inibizioni di Teaches of Peaches, il documentario diretto da Philippe Fussenegger e Judy Landkammer (Germania, 2024). Il film offre uno sguardo sulla trasformazione negli anni dell’artista canadese Merill Snikers, per i fan e gli amici Peaches: una grande icona musicale, femminista elettro-punk. Girato nel 2022 durante l’anniversario del suo più grande album di successo, quello che, come dirà lei stessa,” le ha cambiato la vita”. Teaches of Peaches risveglia in noi quel desiderio creativo, mai realmente perduto, di abitare il mondo come abitavamo le nostre camerette adolescenziali. Abitare il proprio corpo, abitarlo sfacciatamente, abitarlo senza pudore, abitarlo con una forza che non è assoggettata al potere del piacere. Il suo corpo, che è poi anche la sua arte, ci viene offerto con una carnalità talmente esuberante da poter risultare disturbante. Ci lecca ancora prima di essere immagine, di trascendere il mondo delle icone. Peaches ci sbatte in fronte la carnalità della realtà, niente filtri tra noi e il culo. Solo una domanda: come vogliamo abitare la nostra vulnerabile pelle? rosa? È un’opzione.
Jesus Walks On Water, Peaches Walk On You.
Le mani della folla sorreggono il corpo della grand mama, come la definì schernendola un giornale tedesco alla veneranda età di 33 anni – avercela una gran mama così, penso io che quest’anno valico la temuta collettiva soglia dei trenta. Peaches traballa sull’epidermide di un centinaio di persone pronte a risollervarla, a farsi toccare dai suoi body hair, dalle sue tette svolazzanti, dai suoi dildi, farsi abbracciare dalle sue calze a rete fucsia. Mentre osserviamo il suo bacino twerkare, mentre ci immedesiamo nella collana d’oro appesa al suo collo che ruota e ruota e ruota e ruota, vorticosamente, possiamo quasi sentire il suo odore, pieno di sesso, pieno di libertà, pieno di estasi, pieno di passione, pieno di dolore. Eppura come ci ricorda uno dei suoi inni più celebrati: Fuck the pain away, Fuck the Pain Away, Fuck The Pain Away, come un mantra ripetere in caso di necessità, ripetere anche quando le immagini svaniscono, ripetere da stanchi, ripetere da ubriachi, ripetere con gioia, ripetere strusciandosi, continuare a ripetere. Il lyrics rimane li, tra il sesso e la bocca: parla di scopare, di identità di genere, di diritti delle comunità più marginalizzate, oggi come ieri un ritornello necessario, rivoluzionario e oltraggioso.
E allora: What’s Up Fatherfuckers?
divertiamoci,
diciamo la verità,
non importa come verremo percepite,
facciamo quello che sentiamo giusto.
Teaches of Peaches è un rifugio dove possiamo mettere le nostre emozioni e superare i muri della nostra cameretta. Guardo Peaches invecchiare nella pellicola, mi immedesimo nella suo corpo che si trasforma in altre sfumature di rosa, mi immedesimo nella sua forza e nella fatica di essere altro oltre le etichette e la ringrazio per averci aperto nuove possibilità.
Are you With Me?
Sing Harmonies and Scream Stuff
Thank You God for Abortion.
Proiezione a cura di Mix Festival Internazionale di Cinema LGBTQ e Cultura Queer di Milano.
Geschrieben von Martina Rota