Lodi. Sempre quell’ottima mescola tra la Bassa e la città. Una cittadina che fa provincia a venti minuti da Milano che sa riconoscere il pregio delle nebbie e degli olezzi bovini che aleggiano nell’aere, facendone perlopiù pregi se non divinità. Sia santa dunque quella provincia extraurbana che sa dei suoi pregi, e ostinatamente li rivendica, ostentandoli alla metropoli.
Dall’anno scorso a oggi a Lodi ci sono quelli di Argine. Associazione culturale che sa di tutto quel che abbiamo detto quassù. Sa del culto fortificante dell’Adda, sa della matana (quella piccola follia) che prende tutti qua intorno. Sa dunque fare le feste.
Il Patrono di Lodi è San Bassiano: sempre accompagnato da due cerbiatti alla stregua di uno sciamano silvestre, pastorale in mano, taumaturgo curatore di lebbra. Ma per i lodigiani l’attributo più sentito è uno soltanto: la buseca, vale a dire la Trippa di San Bassiano, che si consuma nell’occasione del santo per curare tutti i mali a venire. Tant’è che si dice: „Mangià la buseca de San Bassan, vör di sta ben tüt l’an“.
Per festeggiare il Bassiano, i lodigiani di Argine hanno per l’appunto organizzato una festa. Si presenta la pubblicazione Bassianica, un lavoro sull’archivio storico e bibliografico del Patrono con un progetto grafico di Ada Orsini, illustrazioni di Alessandro Riccaboni e foto di Matteo Cavalleri. Live performance a cura di AITCH e DISI, e un’installazione visiva multimediale di STUDIO PANZ. Ovviamente la buseca, il vin brulé, pane e raspadura.
Tutto al Teatrino in via delle Orfane 2 a Lodi.
Geschrieben von LR