Chitarra dei Massimo Volume prima e degli Afterhours poi, Stefano Pilia non ha per questo smesso di esplorare nuove sonorità o di condividere il palco con realtà meno mainstream. Lo ricordiamo negli In Zaire, ne Il Sogno del Marinaio con Mike Watt e Paolo Mongardi, in trio con David Grubbs e Andrea Belfi, in una delle ultime incarnazioni degli Zu, senza dimenticare il duo con Massimo Pupillo o quello con Paolo Spaccamonti che ci ha regalato sonorizzazioni dal vivo di classici immortali del cinema muto, da „Vampyr“ a „Once upon a time“ di Carl Theodor Dreyer, dai film di Man Ray a „Greed“ di Erich von Stroheim, fino a „L’Uomo con la macchina da presa“ di Dziga Vertov, presentato anche all’Angelo Mai a fine 2022.
Molti sono anche i lavori in solo di Pilia, fino a „In Girum Imus Nocte Et Consumimur Igni“, visto al RomaEuropa Festival di qualche anno fa, al più recente “Spiralis Aurea”, con le sue tante versioni per trio e quartetto, e “Lacinia”, in uscita il 25 febbraio per Die Schachtel. Oggi Stefano Pilia torna ad esibirsi in solo, ospite del quarto appuntamento di Phonèma, nuovo format di Diacronie Lab curato da Edoardo Maria Bellucci. La serata prevede alle 19:45 un incontro con Stefano Pilia sulla realizzazione e l’adattamento dal vivo delle sue ultime due composizioni, seguito alle 21:45 da una performance in solo.
Geschrieben von Carlo Cimmino