Omar Rajeh, icona della danza contemporanea libanese, arriva in Triennale, con Dance is not for us, un solo in cui la sua autobiografia si intreccia alle speranze del futuro. Il palcoscenico, così, si trasforma in uno spazio di ricostruzione emotiva, dove i ricordi prendono forma attraverso i movimenti del performer. La danza diventa un atto di resistenza contro le strutture di potere che tentano di imbrigliare il corpo e l’identità.
Geschrieben von Francesca Rigato