Erano ancora gli ultimi giorni di vita spensierata che precedeva il lockdown quando Igor Legari presentò un suo nuovo progetto al sempre attento pubblico di Blutopia, negozio di dischi del Pigneto devoto al jazz in tutte le sue forme. Al fianco del contrabbasso di Legari c’erano Marco Colonna ai clarinetti ed Ermanno Baron alla batteria. Il nome di quel gruppo era Arbo Trio, albero in esperanto, e lo ritrovammo due anni dopo sul palco della Casa del Jazz, con un disco che sarebbe uscito da lì a poco per la Folderol.
Diplomato in contrabbasso jazz presso il Conservatorio di Santa Cecilia, membro del mai dimenticato collettivo Franco Ferguson, Igor Legari lo ricordiamo per quasi un decennio nei Luz, insieme alla chitarra di Giacomo Ancillotto e la batteria di Federico Leo, in seguito sostituito da Federico Scettri. Di recente lo abbiamo visto nell’Opus Magnum di Ettore Fioravanti, nel quartetto di Fabrizio Sferra, accanto a Marcello Allulli, a Teho Teardo, a Federico Pascucci e presenza fissa nelle jam della domenica allo Shāh Māt.
Membro di quella formazione guidata da Fioravanti era anche Marco Colonna, artista che non ha ormai bisogno di presentazioni. Dalle tradizioni folk degli Aquaragia Drom, ai live in solo, passando per innumerevoli collaborazioni, lo abbiamo visto negli ultimi anni mettere in panchina l’inseparabile sassofono per concentrarsi su clarinetto e clarinetto basso. Lo ricordiamo anche nel quintetto Eternal Love di Roberto Ottaviano con Alexander Hawkins, Giovanni Maier e Zeno De Rossi, ed in trio con Speaking in Tongues e Yokai, due recenti progetti che condivide con Fabrizio Spera.
Oltre ad accompagnare le ance di Colonna anche in un duo attivo ormai da anni, Ermanno Baron è membro dell’ensemble di improvvisazione elettroacustica Acre, dispensatore di delizie sonore solo pochi giorni or sono in un affollatissimo release party di presentazione del vinile “Praxis”. Fra le tante altre formazioni non possiamo dimenticare MAT, insieme a Marcello Allulli al sax e Francesco Diodati alla chitarra, il trio Ayler’s Mood con Pasquale Innarella e Danilo Gallo, EDE, ancora con Danilo Gallo ed Enrico Zanisi, Genera, con Luca Venitucci e Dario Miranda, il quartetto di Emiliano D’Auria ed il trio di Francesco Negro, anche in questo caso al fianco di Igor Legari. A rendere ancora più speciale la serata di stasera all’Arciliuto la presenza del sax tenore di Francesco Bigoni, fresco di nomina a nuovo direttore artistico di Siena Jazz, ad allargare Arbo da trio a quartetto.
Geschrieben von Carlo Cimmino